Un progetto di innovazione tra CARB e COMAZOO per sviluppare una zootecnia da latte eco-friendly
a cura di Mirko Zanardini (Carb), Sujen Santini e Sonia Rumi (Comazoo), Aldo Dal Prà (CRPA S.p.A.)
Sostenibilità e Diversificazione produttiva nella filiera del latte vaccino (Smart&Green Milk) è il progetto che Carb, Cooperative Agricole Riunite Bresciane, insieme a Comazoo, Cooperativa per il miglioramento agricolo e zootecnico, e alle aziende socie Bellini Luigi e Canobbio Mauro stanno conducendo grazie alla Misura 16 del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2020 della Regione Lombardia. Il gruppo di lavoro, supportato scientificamente da CRPA, Centro Ricerche Produzioni Animali di Reggio Emilia, intende realizzare un intervento volto a sviluppare una “zootecnia sostenibile”. In particolare, il progetto Smart & Green Milk intende impostare, testare e dimostrare, la sostenibilità ambientale ed economica di sistemi agricoli collegati alla produzione di latte che caratterizzano la Lombardia, in particolare quelli che mettono in rete i soci produttori delle cooperative Carb e Comazoo.
Per far ciò, sono previste diverse azioni volte non solo a migliorare la disponibilità e la qualità degli alimenti a uso zootecnico, ma anche le tecniche di produzione agricola e zootecnica volte a ridurre l’inquinamento del suolo e delle acque e le emissioni di GHG in atmosfera, derivanti dalle attività zootecniche. In particolare, i risultati attesi dal progetto possono essere così brevemente riassunti:
- Aumentare l’autosufficienza in termini di nutrizione azotata attraverso l’introduzione in rotazione di leguminose da granella o da foraggio. Ciò consente di ridurre l’acquisto di alimenti proteici: questi ultimi, rappresentati principalmente da farina di estrazione di soia, sono importati principalmente dal Brasile e costituiscono una fonte significativa di emissione di CO2 a livello globale sia per effetto della deforestazione (Land Use Change) che per i costi ambientali di trasporto. Studi hanno dimostrato che la produzione di gas climalteranti connessa con la produzione di un kg di soia passa da 0,7 a 5,7 kg CO2 eq includendo nel conteggio il rilascio di carbonio generato dal Land Use Change.
- Sostituire in parte il mais con prati permanenti o colture poliennali. L’adozione di buone pratiche di raccolta di tali foraggi può consentire di mantenere elevato il valore nutritivo delle foraggere e quindi di mantenere buone produzioni latte riducendo al contempo le emissioni di GHG grazie alle minori lavorazioni e ai minori input agronomici che tali colture comportano
- Aumento della efficienza produttiva attraverso un’attenta formulazione delle razioni, il miglioramento della qualità degli alimenti autoprodotti e della gestione della mandria. Infatti, il l’aumento della quantità di latte prodotta per kg di alimento è una delle strategie più promettenti per ridurre l’impatto ambientale per kg di latte prodotto. In questo gioca un ruolo molto importante potere utilizzare alimenti più digeribili, soprattutto foraggi. Un altro importante risultato atteso del progetto è quello di mettere a punto e verificare gli elementi per la Dichiarazione Ambientale di Prodotto, meglio nota come EPD (Environmental Product Declaration), riferita alla fase di produzione primaria del latte vaccino. Sarà infatti impostato e applicato per i due anni del progetto un protocollo per la certificazione di impronta del carbonio del latte che esce dal cancello della stalla, realizzato con la ormai nota metodologia dell’analisi del ciclo di vita, che metterà in grado i produttori primari di valutare la possibilità di partecipare a filiere per la vendita di prodotti lattiero caseari con Etichetta Ecologica. Il progetto è iniziato a Ottobre 2016. Sono state svolte alcune semine di campi prova da dedicare alla dimostrazione di come alcuni avvicendamenti colturali e la scelta oculata delle specie da utilizzare in successione, possano concretamente aumentare la quota di alimenti zootecnici prodotti in azienda, quindi migliorare il bilancio dell’energia e della proteina consumata al bestiame in favore delle autoproduzioni. È prevista per la primavera una visita guidata in campo alle prove. In stalla sono in corso le rilevazioni necessarie a stabilire l’impronta del carbonio del latte allo stato attuale: su questa base saranno pianificati specifici interventi di mitigazione.
Colombini, S., Zucali, M., Rapetti L., Crovetto, G. M., Sandrucci, A., Bava L. Substitution of corn silage with sorghum silages in lactating cow diets: In vivo methane emission and global warming potential of milk production. Agricultural Systems. Volume 136, June 2015, Pages 106–113