Come cambiano le abitudini degli italiani?

Come cambiano le abitudini degli italiani?

I risultati dello studio sulle abitudini alimentari degli italiani, condotto da Ipsos, e presentato in occasione di TuttoFood 2017

Leggero, della tradizione, delicato e salato: questo il piatto vincente del 2017, secondo quanto emerso dalla ricerca “Dal ristorante alla Rete. Le tendenze del food di domani”, promossa da TuttoFood 2017 e condotta da Ipsos, attraverso interviste online a un campione di oltre 800 soggetti tra i 18 e i 65 anni, rappresentativi della popolazione italiana per genere, età, istruzione e zona geografica.

La leggerezza, in particolare, è preferita dal 71% degli intervistati rispetto al gusto “senza compromessi”, che ha però un’accentuazione tra le classi sociali medio-alte. La riscoperta delle origini, invece, è indicata dal 58% rispetto all’innovazione, anche se i millennials preferiscono quest’ultima (62%). Continua, inoltre, a crescere la voglia di mangiare fuori casa, soprattutto tra gli abitanti del Nord-Ovest, i laureati e i lavoratori: il 40% degli intervistati pranza o cena fuori almeno una volta a settimana, contro il 31% e il 30% nel 2015.

Per quanto riguarda l’online, 790 mila italiani hanno acquistato nel 2016 prodotti alimentari sul web e il 73% ritiene che nel 2017 questa tendenza potrebbe far concorrenza ai negozi premium. L’acquisto sul web è associato principalmente a prodotti difficili da reperire (36%) e alla comodità (31%).

Un ultimo aspetto che emerge è l’importanza delle etichette dei prodotti non tanto per guidare l’acquisto, quanto più per fidelizzare i consumatori. Simulando quello che accade realmente in un punto vendita con il sistema Behavioral Shopper-Lab, Ipsos ha valutato il legame affettivo tra il consumatore e la sua marca abituale, acquistata nell’85% dei casi. Le etichette sono lette in punto vendita solo dal 3-9%: la grande maggioranza acquista il prodotto abituale appena lo identifica.

Le etichette, infatti, non guidano tanto la scelta a scaffale, quanto sono importanti strumenti di loyalty, che permettono al consumatore di conoscere a fondo il prodotto una volta acquistato e instaurare una relazione di fiducia. Il consumatore infatti legge le etichette nelle parti che gli interessano, specie se si parla di provenienza delle materie prime. Questo tema è considerato importante dal 95% degli intervistati, e il 64% è pronto a cambiare idea su un prodotto in presenza di materie prime non italiane. Al contrario, la presenza di materie prime italiane può essere ricompensato da un premium price, con una media dell’11,5%.

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