Scenari molto favorevoli per il mercato dei formaggi negli Emirati Arabi Uniti. Innovazione di prodotto e marketing le leve per competere.
Nel 2016, il valore delle vendite di formaggio negli Emirati Arabi Uniti è salito del +8% rispetto all’anno precedente e ha raggiunto quasi 1,1 miliardi di Dirham (AED). Le crescenti influenze culturali occidentali nel Paese, in particolare per quanto riguarda il consumo di alimenti, continuano a sostenere la crescita della popolarità dei formaggi a pasta dura, soprattutto quelli di categoria premium confezionati (+9%).
Nel complesso, dal 2011 al 2016, il valore delle vendite retail del formaggio è cresciuto da 765,76 milioni di Dirham a 1.094,78 milioni di Dirham (+43%).
La mozzarella è il formaggio non trasformato più diffuso negli Emirati Arabi Uniti nel 2016. Cheddar, Gouda ed Edam, insieme al Parmigiano, sono altri tipi di formaggi non trasformati che sono cresciuti in popolarità.

Il quadro relativo al posizionamento competitivo nel Paese è molto eterogeneo. Il mercato, di fatto, presenta un elevato grado di frammentazione dell'offerta, unita ad un alto livello di innovazione di prodotto, in particolare nell'ambito dei trasformati. Nella graduatoria per quota di mercato, Almarai Co Ltd ha mantenuto il primato, nel 2016, con il 15% del valore totale delle vendite nel mercato dei formaggi. L'azienda beneficia di una presenza di lunga data nella regione, e quindi possiede un'ampia rete di distribuzione, nonché un accesso allo spazio principale di scaffalatura nei principali canali di vendita. Arla Foods Amba è il secondo player, con il 13%. Kraft Heinz Co è terzo, con una quota pari al 9%. Con riferimento alla tipologia di consumatore, i produttori di formaggi duri confezionati tendono a rivolgersi, anche rispetto alle politiche di marketing, ad una base di consumatori più ricca e occidentalizzata. Nell’ambito dei formaggi trasformati, invece, la platea dei consumatori è molto più sensibile al prezzo.

Lo scenario atteso resta molto favorevole. La dinamica di crescita del mercato dei formaggi dovrebbe far segnare, infatti, un tasso annuo superiore al 5%. Alla fine del prossimo quinquennio (2021), il valore delle vendite a prezzi costanti del 2016 si attesterebbe a 1,4 miliardi di Dirham. Le vendite di formaggio dovrebbero trarre beneficio da un incremento della domanda anche da parte di consumatori a basso reddito. Nel complesso, i formaggi lavorati, registreranno un aumento del valore delle vendite che, nel medio periodo (2016-2021), dovrebbe attestarsi attorno al +21%. In particolare, tra gli spalmabili è attesa una crescita pari al +20,2%. Mentre gli altri formaggi lavorati registreranno un incremento del valore delle vendite del 23,3%. Nello stesso periodo, tra i formaggi non lavorati, invece, è attesa, per quelli a pasta dura, una crescita pari al +33,3%, sostenuta maggiormente dai confezionati, e per quelli a pasta molle un incremento del valore delle vendite pari al +34,9%. Tra questi ultimi, la mozzarella si prevede possa godere di una sempre maggiore popolarità.
L'analisi è tratta dalla collana "Export & Mercati", una serie di pubblicazioni realizzate a cadenza mensile dall’Ufficio Studi e Ricerche di Fondosviluppo per l’Ufficio per le Politiche di Internazionalizzazione e Mercati di Confcooperative e scaricabili dal sito www.internazionalizzazione.confcooperative.it . Le cooperative associate potranno richiedere gratuitamente uno o più report personalizzati per Prodotti/Paese, inviando la propria richiesta all’indirizzo
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