Economia e mercati

Il mercato dei formaggi in Giappone, in crescita continua

Il mercato dei formaggi in Giappone, in crescita continua

"Il mercato dei formaggi in Giappone mostra importanti opportunità di crescita. Da un'analisi delle vendite e delle prospettive di sviluppo emerge che, in termini di valore si dovrebbe avere un trend positivo delle vendite con un tasso di crescita medio annuo del 3% a prezzi costanti del 2016, fino al 2021. In particolare, nel periodo 2016-2021, per i formaggi lavorati è atteso un incremento del valore delle vendite di circa il +16%, mentre per i formaggi non lavorati di circa il +14,9% e per quelli a pasta molle di circa il +7,9%."

Sebbene il Giappone detenga nel 2016 il primato per prezzo al kilogrammo di formaggio più alto al mondo (27 dollari Usa al Kg, rispetto ad una media di poco superiore ai 10 dollari Usa al Kg) e il consumo pro-capite annuo si attesti a solo 2 kg (classificando il Paese nipponico al 69° posto in termini di consumo di formaggio nel 2016), i prodotti a base di formaggio sono sempre più popolari tra i consumatori giapponesi.

I prezzi unitari medi in tutte le categorie di formaggio sono cresciuti nel 2016, principalmente a causa di un aumento del prezzo del latte, conseguente al calo della produzione nazionale, e dei tassi di cambio, che incidono sui costi delle importazioni. La crescente popolarità dei formaggi “premium” tra i consumatori giapponesi ha anche contribuito alla salita dei prezzi unitari dei formaggi nel Paese. La cultura del formaggio, insieme a quella del vino, è sempre più diffusa, non solo tra i giovani, ma anche tra le persone anziane, che sono maggiormente inclini alla qualità dei prodotti, piuttosto che alla quantità. Nel complesso, nell’ambito della progressiva internazionalizzazione della dieta giapponese, nel corso del 2016, il formaggio ha continuato a registrare una performance positiva, con una crescita, rispetto all’anno precedente, del +5% in termini di valore delle vendite e del +3% in termini di volumi di vendita.

I formaggi trasformati godono di popolarità, sia perché venduti confezionati singolarmente in piccole quantità, sia perché pronti per il consumo.

Alcuni formaggi a pasta molle (come il Camembert) riscuotono notevole successo perché descritti dai media come alimenti con effetti benefici sulla psiche e la memoria, in particolare delle persone anziane (che in Giappone rappresentano una quota parte significativa dei consumatori).

Per i formaggi a pasta dura, in particolare tra i confezionati, la popolarità è in crescita e trova riflesso nell’aumento dell’utilizzo dei grattugiati in numerose pietanza cucinate.

Nel complesso, dal 2011 al 2016, il valore delle vendite retail del formaggio è cresciuto da 314,09 miliardi di Yen a 385,13 miliardi di Yen (+22,6%).

In termini di posizionamento, Megmilk Snow Brand Co ha mantenuto il primato nel mercato giapponese, con una quota pari al 27% del totale del valore delle vendite retail nel 2016. Il gruppo detiene una significativa presenza nelle varie categorie di formaggi, in particolare nel formaggio a pasta molle, dove ha rafforzato la leadership con una quota di mercato del 62% nel 2016, grazie alla continua popolarità dei suoi prodotti a base di Camembert, denominati Snow Brand Hokkaido Camembert.

Morinaga Milk Industry Co, secondo operatore con una quota di mercato del 13%, mantiene una forte presenza, grazie ad importanti marchi globali come Kraft e Philadelphia, dei quali possiede la licenza di vendita in Giappone. La società, nel marzo 2016, ha lanciato due prodotti a base di formaggio grattugiato, appositamente progettati per pizza e gratin, che sono piatti molto popolari in Giappone.

Le aspettative per i prossimi anni sono favorevoli. Le vendite di formaggio in termini di volume sono destinate, infatti, a crescere ancora nel medio periodo e, in termini di valore delle vendite, dovrebbero aumentare ad un tasso medio annuo del 3% a prezzi costanti del 2016, fino a raggiungere 441 miliardi di Yen nel 2021.

In particolare, per i formaggi lavorati è atteso un incremento del valore delle vendite che, nel medio periodo (2016-2021), dovrebbe attestarsi attorno al +16%. Nello stesso periodo, tra i formaggi non lavorati, invece, è attesa, per quelli a pasta dura, una crescita pari al +14,9% e per quelli a pasta molle un incremento del valore delle vendite pari al +7,9%.

L’analisi è tratta dalla collana “Export & Mercati”, una serie di pubblicazioni realizzate a cadenza mensile dall’Ufficio Studi e Ricerche di Fondosviluppo per l’Ufficio per le Politiche di Internazionalizzazione e Mercati di Confcooperative e scaricabili dal sito www.internazionalizzazione.confcooperative.it . Le cooperative associate potranno richiedere gratuitamente uno o più report personalizzati per Prodotti/Paese, inviando la propria richiesta all’indirizzo

internationaloffice@confcooperative.it .

Sempre sul sito di Confcooperative dedicato all’internazionalizzazione, le cooperative potranno trovare tutta una serie di altri servizi, strumenti ed iniziative promosse dalla Confederazione e che si ritiene possano essere di supporto nei diversi processi di internazionalizzazione.

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