Economia e mercati

Il mercato dei formaggi in Spagna: opportunità per l’export italiano

Il mercato dei formaggi in Spagna: opportunità per l’export italiano

Le aspettative di crescita nel medio periodo per il mercato dei formaggi in Spagna sono positive. In termini di valore, le vendite dovrebbero aumentare ad un tasso medio annuo del 2%. In particolare, nel periodo 2017-2022, si stima, per i formaggi lavorati,un incremento del valore delle vendite di circa il +9%; mentre per per quelli non lavorati, a pasta dura, una crescita attorno al +10%.

Il contesto di deregolamentazione del mercato lattiero-caseario europeo con una crescente apertura del mercato spagnolo ai formaggi importati, complice anche la ripresa dei consumi, ha determinato, da una parte, una maggiore concorrenza con una erosione dei margini dei produttori locali, dall’altro, un calo del prezzo unitario del formaggio al dettaglio. Tuttavia, la crescente richiesta di prodotti premium/gourmet e il generale ulteriore recupero delle vendite nella distribuzione alimentare hanno, di fatto, limitato la contrazione dei prezzi finali di vendita nell’anno in corso.

Nel complesso, si stima che, a fine 2017, il valore delle vendite retail di formaggio raggiunga i 2,4 miliardi di Euro, in crescita del +2,5% rispetto al 2016. Anche sul fronte dei volumi è attesa una crescita del +3%, pari a 328mila tonnellate nel 2017.

Con riferimento al posizionamento competitivo, il Gruppo Lactalis Iberia si confermerà leader nel mercato del formaggio in Spagna anche nel 2017. Il gigante francese ha mantenuto la sua quota di valore delle vendite del 15%. L’ampio portafoglio di prodotti, gli elevati investimenti in innovazione, oltre alla diffusione capillare e alla popolarità dei suoi marchi, tra cui El Ventero, Gran Capitán e Président, hanno permesso al gruppo di mantenere un ruolo di primo piano in un mercato altamente competitivo (e frammentato).

Tra i produttori locali, Lácteas García-Baquero SA ha registrato il maggior aumento del valore delle vendite con una quota che, nel 2017, si attesterà all’8% del totale. I principali investimenti nell'ammodernamento dei propri stabilimenti produttivi, nell'ambito della sua strategia globale per promuovere l'innovazione dei prodotti, accompagnati da campagne pubblicitarie di promozione mirate, hanno contribuito fortemente alla performance positiva.

Le aspettative nel medio periodo sono contrassegnate dal segno positivo. Le vendite di formaggio, in termini di volume, sono destinate, infatti, a crescere ancora in uno scenario economico favorevole. In termini di valore delle vendite, dovrebbero aumentare ad un tasso medio annuo del 2% a prezzi costanti del 2017, fino a raggiungere 2,6 miliardi di Euro per un volume complessivo di 401mila tonnellate nel 2022. In particolare, per i formaggi lavorati è atteso un incremento del valore delle vendite che, nel medio periodo (2017-2022), dovrebbe attestarsi attorno al +9% (con attese migliori tra i non spalmabili). Nello stesso periodo, tra i formaggi non lavorati, invece, è attesa, per quelli a pasta dura, una crescita attorno al +10% e per quelli a pasta molle un incremento del valore delle vendite pari al +5%. Sul fronte distributivo, la leadership dei canali della distribuzione moderna (supermercati, ipermercati e discount, in particolare) non dovrebbe essere intaccata, sebbene sia atteso un incremento del peso dei canali tradizionali che trova riflesso nell’aumento della domanda di formaggi premium e di quelli artigianali di qualità.

L’analisi è tratta dalla collana “Export & Mercati”, una serie di pubblicazioni realizzate a cadenza mensile dall’Ufficio Studi e Ricerche di Fondosviluppo per l’Ufficio per le Politiche di Internazionalizzazione e Mercati di Confcooperative e scaricabili dal sito www.internazionalizzazione.confcooperative.it . Le cooperative associate potranno richiedere gratuitamente uno o più report personalizzati per Prodotti/Paese, inviando la propria richiesta all’indirizzo

internationaloffice@confcooperative.it .

Sempre sul sito di Confcooperative dedicato all’internazionalizzazione, le cooperative potranno trovare tutta una serie di altri servizi, strumenti ed iniziative promosse dalla Confederazione e che si ritiene possano essere di supporto nei diversi processi di internazionalizzazione.

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