Quale PAC dopo il 2020?

Quale PAC dopo il 2020?

Pubblicata la Comunicazione della Commissione europea inerente gli orientamenti che dovrebbe avere la nuova PAC post-2020

A fine Novembre 2017, la Commissione europea ha pubblicato la Comunicazione “Il futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura” (COM(2017) 713 final), con indicazioni strategiche e prioritarie per la  nuova PAC 2014-2020.

Nella Comunicazione della Commissione europea sono evidenziati i diversi aspetti che dovrebbero essere presi in considerazione per impostare la nuova PAC.

Gli obiettivi della nuova PAC devono rispondere non solo agli obblighi del Trattato sull’Unione europea, ma conseguire altresì i traguardi concordati, ad esempio, sull’ambiente, sui cambiamenti climatici (COP 21) e numerosi altri obiettivi di sviluppo sostenibile.

La nuova PAC, dovrebbe poi garantire che i cittadini europei continuino ad avere accesso ad alimenti sicuri, di qualità, nutrienti, diversificati e a prezzi accessibili. Le modalità di produzione e commercializzazione degli alimenti dovrebbero adeguarsi alle aspettative dei cittadini, in particolare per quanto riguarda l’impatto sulla salute, l’ambiente e il clima.

I principali aspetti che caratterizzeranno la nuova PAC possono essere qui brevemente riassunti:

 

RICERCA E INNOVAZIONE

Le innovazioni nei vari settori (tecnologiche, digitali, organizzative e relative ai prodotti) sono a portata di mano e possono favorire la multifunzionalità dei sistemi agricoli e alimentari dell’UE.

Anche lo sviluppo tecnologico e la digitalizzazione consentono grandi passi avanti nell’efficienza delle risorse e favoriscono il passaggio verso un’agricoltura più integrata col territorio, rispettosa dell’ambiente e delle risorse naturali.

Tuttavia, la diffusione delle nuove tecnologie nel settore agricolo rimane al di sotto delle aspettative in quanto sono distribuite in modo ineguale sul territorio dell’UE e occorre affrontare con particolare urgenza l’accesso delle piccole e medie aziende agricole alla tecnologia: non solo la tecnologia ma anche l’accesso a nuove conoscenze solide e pertinenti non è affatto uniforme in tutta l’Unione, a detrimento delle prestazioni di determinati strumenti della PAC nonché della competitività generale e del potenziale di sviluppo del settore agricolo in generale. A supporto dello sviluppo di ricerca e innovazione nel settore agricolo, è stato creato anche il partenariato europeo per l’innovazione su «Produttività e sostenibilità dell’agricoltura» (PEI-AGRI).

DIGITALIZZAZIONE

In linea con le politiche di innovazione, il processo di digitalizzazione dell’agricoltura assumerà un’importanza rilevante nelle nuova PAC.

Lo sviluppo tecnologico e la digitalizzazione consentono grandi passi avanti nell’efficienza delle risorse. Tuttavia, la diffusione delle nuove tecnologie nel settore agricolo rimane al di sotto delle aspettative in quanto esse sono distribuite in modo ineguale sul territorio dell’UE. E’ necessario, in particolare, facilitare, alle piccole e medie aziende agricole, l’accesso alla tecnologia: non solo la tecnologia ma anche l’accesso a nuove conoscenze solide e pertinenti.

 

GESTIONE DEI RISCHI

Nell’ambito delle politiche europee orientate ad una strategia di liberalizzazione, la maggiore esposizione sui mercati ha determinato un aumento dei rischi di volatilità dei prezzi nonché una forte pressione sui redditi. Inoltre vi sono tutta una serie di rischi connessi ai cambiamenti climatici, all’aumento della frequenza e gravità degli eventi estremi ad esso collegati, e all’intensificarsi delle crisi sanitarie e fitosanitarie che colpiscono il patrimonio zootecnico e fondiario dell’UE. Se è vero che gli agricoltori, in qualità di imprenditori, hanno la responsabilità finale dell’elaborazione delle proprie strategie nelle aziende, è importante costituire un quadro solido per il settore agricolo per poter prevenire o affrontare i rischi e le crisi al fine di migliorarne la resilienza e al tempo stesso fornire gli incentivi giusti per attirare iniziative dal settore privato. La PAC offre già un insieme diversificato di strumenti per aiutare gli agricoltori a prevenire e gestire i rischi, che comprendono i pagamenti diretti, gli interventi sui mercati, gli indennizzi post-crisi e le misure nell’ambito del secondo pilastro. Ad esempio, ricorrere a strumenti di stabilizzazione settoriali con un livello limite del 20% per le perdite di reddito potrebbe essere efficace. Ma è importante valutare l’opportunità di modificare ulteriormente la concezione di questi strumenti per migliorarne il loro funzionamento. La Commissione europea raccomanda inoltre di studiare il modo per sfruttare meglio le possibilità previste in materia di gestione dei rischi, ad esempio utilizzando indici per calcolare le perdite di reddito agricolo, riducendo burocrazia e costi.

E’ quindi opportuno elaborare un’impostazione integrata e coerente della prevenzione e gestione dei rischi e della resilienza, capace di coniugare, in maniera complementare, gli interventi a livello dell’UE con le strategie degli Stati membri e gli strumenti del settore privato che intervengono sulla stabilità dei redditi e i rischi climatici. Esistono tuttavia anche altre opzioni. Gli strumenti finanziari che stimolano l’afflusso di capitali privati possono ad esempio contribuire a sormontare le carenze temporanee di liquidità. Si possono contemplare anche altre misure complementari all’attuale gamma di strumenti di gestione dei rischi, come il sostegno alla riassicurazione dei fondi di mutualizzazione o gli incentivi per il risparmio precauzionale.

 

AMBIENTE

I cambiamenti climatici e la pressione esercitata sulle risorse naturali continueranno a impattare le attività agricole e a porre problemi per la sicurezza alimentare. Gli obiettivi delle politiche dell’energia e del clima all’orizzonte 2030 stabiliscono livelli ambiziosi. Come tutti i settori, anche l’agricoltura dovrà dare un congruo contributo a questi obiettivi. Allo stesso tempo l’agricoltura è anche uno dei settori più vulnerabili ai cambiamenti climatici. La scarsità di risorse idriche, i cambiamenti delle precipitazioni, gli aumenti e la variazione delle temperature, la frequenza e intensità maggiori dei fenomeni estremi legati al clima, la presenza e la persistenza di malattie e parassiti (nuovi) e i rischi di incendio mettono già a dura prova le pratiche e le produzioni agricole e forestali. Da non dimenticare poi che gli agricoltori e i silvicoltori non si limitano a sfruttare le risorse naturali, ma svolgono anche un ruolo indispensabile in qualità di gestori degli ecosistemi, degli habitat e dei paesaggi. La nuova PAC dovrebbe essere più orientata ai risultati in termini di efficienza delle risorse, protezione dell’ambiente e azione per il clima.  Un’agricoltura adattata al clima, con il supporto combinato di formazione, consulenza e innovazione, è una parte della risposta.

L’attuale architettura verde della PAC, che dipende principalmente dall’attuazione complementare di tre strumenti strategici distinti (condizionalità, pagamenti verdi diretti e misure agroambientali volontarie e azioni per il clima) sarà sostituita e tutte le operazioni confluiranno in un’impostazione più mirata e ambiziosa, ma anche flessibile. La Commissione valuterà anche come prevedere misure ad alto valore aggiunto ambientale europeo, come la conservazione del pascolo permanente, il mantenimento e la creazione di elementi paesaggistici, l’agricoltura nelle zone soggette a vincoli naturali, l’agricoltura biologica, nonché i regimi individuali o collettivi orientati alla salute del suolo, alla biodiversità e alla cura dei bacini fluviali.

La concessione di un sostegno al reddito agli agricoltori sarà subordinata allo svolgimento, da parte loro, di pratiche ambientali e climatiche che saranno il punto di partenza per attuare pratiche volontarie più ambiziose. La nuova condizionalità poggerà sull’attuazione di un insieme semplificato di condizioni ambientali e climatiche, fornendo beni pubblici ambientali e climatici.

RICAMBIO GENERAZIONALE

Un settore agricolo prospero può svilupparsi soltanto in presenza di un autentico ricambio generazionale: l’invecchiamento demografico della comunità agricole richiede un afflusso di giovani per rendere il settore più dinamico e aperto alle trasformazioni tecnologiche. Tuttavia, i giovani agricoltori e gli altri nuovi soggetti devono affrontare considerevoli ostacoli per avviare un’attività agricola, anche di tipo economico, come i prezzi elevati dei terreni, ma anche difficoltà di ordine sociale come il fatto che l’attività agricola è percepita come un’occupazione scarsamente attraente o di vecchio stampo, talvolta con una protezione sociale inadeguata.

Il ricambio generazionale dovrebbe diventare una priorità in un nuovo quadro politico, ma va detto che gli Stati membri sono nella posizione migliore per stimolare il ricambio generazione esercitando le loro competenze in materia di regolamenti fondiari, fiscalità, leggi di successione o pianificazione territoriale. Alla luce di ciò occorre migliorare la coerenza tra le azioni dell’UE e quelle nazionali. La PAC dovrebbe dare agli Stati membri la flessibilità necessaria per ideare regimi su misura che rispecchiano i bisogni specifici dei loro giovani agricoltori. Il nuovo sistema di attuazione favorirà le azioni degli Stati membri che puntano ad aiutare i giovani agricoltori.

 

PRESSIONI DELLA SOCIETA’

La PAC è una delle politiche dell’UE che si impegna a risponde alle aspettative dei cittadini nei confronti dei prodotti alimentari, in particolare per quanto riguarda la sicurezza e la qualità degli alimenti e le norme in materia di ambiente e benessere degli animali. Gli agricoltori sono i veri custodi dei sistemi di produzione alimentare e di conseguenza il contributo che possono dare per arrivare a una filiera alimentare sostenibile è fondamentale.

I cittadini apprezzano sempre più di poter disporre di un’ampia gamma di prodotti alimentari che comportano maggiori benefici per la società, come i prodotti biologici, i prodotti con indicazioni geografiche (IG), le specialità locali e gli alimenti innovativi. La PAC dovrebbe rispondere meglio ai problemi sanitari gravi come ad esempio quelli legati alla resistenza antimicrobica. Coerentemente con un’impostazione ambiziosa e olistica della salute umana e degli animali, secondo il concetto noto come “One Health”.

Parimenti, la PAC può aiutare gli agricoltori a migliorare l’applicazione delle norme dell’UE in materia di benessere degli animali e innalzare le norme attraverso iniziative volontarie volte a promuovere il valore di mercato del benessere degli animali sia all’interno dell’UE che al di fuori di essa .

La PAC ha inoltre una funzione da svolgere nel promuovere un’alimentazione più sana, contribuendo a ridurre il problema dell’ obesità e della malnutrizione, rendendo facilmente accessibili ai cittadini dell’UE prodotti nutrienti e sani. Un buon esempio è dato dai regimi di distribuzione nelle scuole, nel cui ambito viene sovvenzionata la distribuzione gratuita di frutta, verdura e prodotti lattiero-caseari; inoltre questi regimi possono servire per promuovere attività di divulgazione dell’alimentazione sana nelle aule scolastiche. Le campagne per promuovere i comportamenti alimentari corretti e aumentare il consumo di frutta e verdura dovrebbero essere un asse portante delle attività di promozione della PAC.

Il ruolo principale della politica è di aiutare gli agricoltori ad anticipare l’evoluzione dei comportamenti alimentari e adeguare la loro produzione in funzione dei segnali di mercato e delle richieste dei consumatori.

Infine, la PAC può contribuire a ridurre gli sprechi alimentari e le perdite alimentari incoraggiando migliori pratiche di produzione e lavorazione (ad esempio promuovendo tecnologie atte a prolungare la durata di conservazione dei prodotti deperibili o realizzando una migliore corrispondenza tra domanda e offerta attraverso una maggiore trasparenza) e sostenendo iniziative che trasformano i tradizionali schemi di consumo produzione-uso-eliminazione in una bioeconomia circolare.

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