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Competitività, innovazione e sostenibilità: le linee programmatiche di Patuanelli

Competitività, innovazione e sostenibilità: le linee programmatiche di Patuanelli

Il neo ministro all’Agricoltura ha individuato i principali obiettivi che la sfida della nuova crescita pandemica deve porsi e i principali ambiti di attività del governo nei prossimi mesi 

Competitività, sostenibilità e innovazione: sono fra i punti chiave delle linee programmatiche presentate dal ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli alla Commissione Agricoltura al Senato. Il ministro nel suo intervento ha individuato i principali obiettivi che la sfida della nuova crescita post pandemica deve porsi e alcuni dei principali ambiti di attività di Governo che il MIPAAF dovrà affrontare nei prossimi mesi, fra cui il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), il Green Deal e il tema dell'etichettatura. 


OBIETTIVI
PNRR, GREEN DEAL E PRINCIPALI INIZIATIVE EUROPEE
ETICHETTATURA


 

OBIETTIVI
 I principali obiettivi individuati dal ministro sono:
1. potenziare la competitività del sistema in ottica sostenibile, favorendo l’organizzazione delle filiere e rafforzando le connessioni fra produttori e consumatori, investendo sulla protezione dei redditi degli imprenditori agricoli e sull’integrazione dei settori verso un’economia realmente circolare, sfruttandone anche le opportunità per ampliare il perimetro operativo delle filiere più tradizionalmente agricole a nuovi ambiti economici;

2. migliorare le performance climatiche e ambientali dei sistemi produttivi, assistendo gli operatori del settore verso una gestione sostenibile del capitale naturale, recuperando o salvaguardando i paesaggi agrari secondo un equilibrio ecologico e tutelando gli habitat naturali e gli agroecosistemi;

3. rafforzare la resilienza e la vitalità dei territori rurali, generando occasioni di nuova imprenditoria basate sul consolidamento del patrimonio naturale e sociale, creando le condizioni per migliorare l’attrattività e l’inclusività delle zone marginali;

4. promuovere il lavoro agricolo e forestale di qualità e tutelare i diritti dei lavoratori, fornendo gli strumenti per garantire l’equità nei contratti e la sicurezza sui posti di lavoro, creando le condizioni per l’emersione e la regolarizzazione del lavoro “nero”;

5. rafforzare la capacità di attivare scambi di conoscenza e innovazioni, accrescendo la consapevolezza collettiva e istituzionale sulle implicazioni legate alla sostenibilità dei sistemi agroalimentari e favorendo la partecipazione attiva degli operatori e dei cittadini;

6. efficientare il sistema di governance, rafforzare le strutture di gestione amministrativa a livello nazionale e regionale, costruire un quadro normativo allo stesso tempo semplice e adeguato alle nuove sfide e alle nuove esigenze.

"Occorre inoltre contribuire, in maniera decisa, alla lotta alle perdite e agli sprechi alimentari", ha aggiunto il ministro, puntando sull’ottimizzazione e razionalizzazione delle filiere, con un approccio al tema che si integri con gli obiettivi dell’economia circolare e della bioeconomia, prevedendo l’utilizzo di risorse biologiche rinnovabili e dei flussi di sottoprodotti e scarti di lavorazione in valore aggiunto (cibo, mangimi, prodotti bio- based e bio-carburanti).

PNRR, GREEN DEAL E PRINCIPALI INIZIATIVE EUROPEE
Il settore agricolo, “che è chiamato ad offrire un contributo determinante al processo di transizione verde dell’intera economia”, sottolinea il ministro, può contare su circa 50 miliardi di Euro per i prossimi sette anni, tra fondi della Politica agricola comune post 2020 e relativo cofinanziamento nazionale e risorse a valere sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Il Piano stanzia oltre 3 miliardi di Euro in favore di progetti riguardanti il settore agricolo e agroalimentare e la gestione delle risorse irrigue. La linea d’azione “agricoltura sostenibile” ha una dotazione di 2,5 miliardi di Euro e si articola nei tre grandi progetti relativi a: contratti di filiera, parchi agrisolari, logistica. In tale contesto, la proposta progettuale relativa al rafforzamento dei contratti di filiera e di distretto per i settori agroalimentari, florovivaistico, forestale e della pesca e acquacoltura contribuisce a gran parte degli obiettivi anzidetti. In questo quadro si inserisce anche il Piano per la logistica e l’innovazione per gli stessi settori, con investimenti che puntano a rendere più moderna e green la logistica, attraverso interventi energetici, il miglioramento dell’approvvigionamento delle materie prime, l’innovazione e la semplificazione del trasporto e della movimentazione delle stesse. Sempre in tema di logistica, è previsto lo sviluppo dei progetti volti al miglioramento della capacità di immagazzinamento e stoccaggio per quei settori agroalimentari strategici per il Made in Italy anche al fine di agevolare e favorire il recupero di competitività.

Per quanto riguarda, invece, gli investimenti innovativi, l’agricoltura di precisione 4.0, la tracciabilità  attraverso la tecnologia blockchain e le nuove tecnologie emergenti, occorrerebbe garantire maggiori risorse per incrementare le occasioni di sviluppo e di nuova occupazione, anche nelle aree interne. Sotto questo profilo il MIPAAF utilizzerà le risorse nazionali a disposizione, ma un potenziamento anche con fondi da PNRR consentirebbe, senza dubbio, una maggiore diffusione dell’innovazione sul territorio. La produzione di energia rinnovabile dal settore agricolo e forestale può essere migliorata.
Lo sviluppo della funzione energetica dell’agricoltura è in grado di trainare il settore agricolo in un ciclo virtuoso, collegando le vantaggiose ricadute sociali, ecologiche ed agronomiche – connesse alle coltivazioni energetiche – alle nuove opportunità economiche derivanti dalla valorizzazione dei sottoprodotti e residui organici; in questo modo si perseguirà la diversificazione e l’integrazione delle fonti di reddito del settore agricolo, affidandogli una nuova importante missione: quella di fornitore di servizi energetici e agro-ambientali per la società. Si dovrà̀ anche tutelare il patrimonio boschivo nazionale, con una corretta valorizzazione energetica delle biomasse da filiera corta e promuovere uno sviluppo del fotovoltaico sui tetti delle strutture agricole e dell’agro fotovoltaico, che consente di non sottrarre terreno alla produzione food e feed. Le proposte del MIPAAF si sostanziano in una combinazione di progetti che si integrano tra loro, con lo sviluppo del biometano, secondo criteri di promozione dell’economia circolare (la proposta è stata presentata congiuntamente con il Ministero dello sviluppo economico), che consentirà di migliorare la gestione del letame e di ottenere un sottoprodotto, il digestato, da utilizzare come ammendante in sostituzione degli input chimici; il sostegno alla diffusione di macchinari di nuova generazione idonei allo spandimento sul terreno del sottoprodotto viene assicurato dal progetto “Innovazione nella meccanizzazione”.

ETICHETTATURA
"La trasparenza sull’indicazione dell’origine in etichetta è un diritto da garantire ai cittadini. L’Italia è un’avanguardia in Europa sotto questo profilo e proprio per questo nei prossimi mesi sarà rafforzata l’azione a livello di Unione europea con l’obiettivo di favorire un’evoluzione della normativa comunitaria attraverso la revisione del Regolamento (UE) n. 2011/1169", continua Patuanelli. Fermo e deciso è il rifiuto del Nutriscore e dei modelli di etichettatura nutrizionale che distorcono le informazioni al consumatore. L’Italia ha proposto un modello alternativa con il cosiddetto “schema a batteria”, nella convinzione che possa essere utile al consumatore. In ogni caso crediamo che tali schemi debbano restare volontari e non obbligatori, e che vadano comunque esentate da una eventuale applicazione obbligatoria le produzioni a indicazioni geografica. 


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