Si tratta di un primo accordo preliminare che riguarda la cosiddetta condizionalità dello stato di diritto, ovvero la possibilità di precludere ad alcuni Stati membri che non rispettano i valori europei l’accesso alle risorse Ue
I paesi Ue che non rispettano lo Stato di diritto rischieranno di perdere l'accesso ai fondi europei, secondo un accordo provvisorio raggiunto giovedì 5 novembre fra Parlamento e Consiglio Ue. Si tratta di un primo accordo preliminare che riguarda la cosiddetta condizionalità dello stato di diritto, ovvero la possibilità di precludere ad alcuni Stati membri che non rispettano i valori europei l’accesso alle risorse Ue.
I deputati sono riusciti a garantire che la nuova legge non si applichi solo quando i fondi dell'UE vengono utilizzati direttamente in modo improprio, come i casi di corruzione o frode, ma anche agli aspetti sistemici legati ai valori fondamentali dell'UE che tutti gli Stati membri devono rispettare, come la libertà, la democrazia, l'uguaglianza e il rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle minoranze. Un articolo specifico chiarirà il campo di applicazione delle violazioni elencando esempi di casi, come la minaccia all’indipendenza della magistratura, la mancata correzione di decisioni arbitrarie o illegali e la limitazione delle possibilità dei mezzi di ricorso legale.
I negoziatori del Parlamento hanno insistito sul fatto che anche la frode fiscale e l’evasione fiscale siano considerate come possibili violazioni alla clausola sullo stato di diritto.
Prevenzione
E’ stato inoltre assicurato anche un aspetto preventivo per il meccanismo, che potrà essere attivato non solo quando viene dimostrato che una violazione in uno Stato membro ha un impatto diretto sul bilancio dell’Ue, ma anche quando esiste un serio rischio che questo possa avvenire. Si vuole così impedire possibili situazioni in cui i fondi comunitari potrebbero finanziare azioni che sono in conflitto con i valori dell’Ue.
I beneficiari finali che dipendono dal sostegno dell’Ue, come agricoltori, studenti o Ong, potranno presentare dei reclami alla Commissione tramite una piattaforma web, per garantire che ricevano gli importi dovuti, per evitare che siano puniti per le azioni del governo del loro paese. La Commissione avrà anche la possibilità di apportare una rettifica finanziaria riducendo le rate successive dei fondi comunitari a sostegno del paese in questione
Il funzionamento
La Commissione, dopo aver accertato l'esistenza di una violazione, proporrà di attivare il meccanismo di condizionalità nei confronti di un governo dell'UE. Il Consiglio avrà quindi un mese per adottare le misure proposte (o tre mesi in casi eccezionali), a maggioranza qualificata. La Commissione farà uso dei suoi diritti per convocare il Consiglio per assicurarsi che il termine sia rispettato.
Prossimi passi
L'accordo provvisorio deve ora essere adottato formalmente dal Parlamento e dai ministri dell'UE.
Leggi anche:
RIFORMA PAC: via libera dell'Europarlamento