Pubblicato da Ismea il report di aggiornamento sull’andamento produttivo e di mercato di mais, soia e orzo
Secondo i dati diffusi da Ismea nel rapporto di ottobre 2024, la campagna cerealicola globale 2023/24 registra un incremento su base annua delle produzioni di mais e soia. In particolare, grazie a raccolti record nei principali paesi produttori, la produzione globale di mais raggiunge un volume di 1,23 miliardi di tonnellate (+5,7% su base tendenziale), mentre quella di soia 395 milioni di tonnellate (+4,6%). Raccolti in aumento anche in Italia, grazie a un generale aumento delle rese che ha compensato la riduzione delle superfici. Per il mais, in particolare, la produzione nazionale registra 5,3 milioni di tonnellate, in aumento del +13% sullo scorso anno; in questo caso, l’aumento del +27,8% delle rese rispetto allo scorso anno (che raggiungono una media di 10,7 t/ha) compensa il calo del 12% delle superfici coltivate a mais, che segnano un minimo storico di 498.000 ettari. Per quanto riguarda la soia italiana, invece, il raccolto registra un volume di 1 milione di tonnellate, +16,2% su base tendenziale, anche in questo caso grazie all’aumento delle rese, che raggiungo le 3,4 t/ha (+28,1% rispetto all’anno precedente), a fronte di un calo del 9,3% delle superfici coltivate (311.000 ettari totali).
In riferimento alla campagna 2024/25, le stime ancora provvisorie dell’International Grain Council indicano un leggero calo dei raccolti globali di mais (-0,4% su anno), per via di una produzione in lieve ribasso negli Stati Uniti e nell’Unione Europea, mentre in Brasile deve ancora iniziare la semina del secondo raccolto. In aumento, invece, la produzione mondiale di soia, che secondo le previsioni raggiungerà i 421 milioni di tonnellate, record storico a +6,5% su base annua, anche se questo dipenderà dall’andamento del clima nei prossimi mesi. In Italia, gli operatori indicano una contrazione del 2% dei raccolti di mais rispetto al 2023, per un volume che dovrebbe superare di poco le 5 milioni di tonnellate, a causa soprattutto della forte riduzione produttiva nelle principali aree di coltivazione in Pianura Padana, in conseguenza agli eventi meteorologici avversi. In calo, secondo le stime, anche il raccolto nazionale di orzo, che dovrebbe attestarsi su un volume di 1,1 milioni di tonnellate, -6% su base tendenziale, a causa della riduzione delle superfici e delle rese, così come la produzione italiana di seme di soia, che scenderà del -4,7% sempre per effetto delle minori superfici coltivate e delle rese stimate in ribasso.
Riguardo la situazione dei mercati internazionali per la campagna commerciale 2024/25, a fronte di una produzione mondiale di mais in leggero calo dovrebbe corrispondere un aumento della domanda, che raggiungerebbe i livelli record di 1,23 miliardi di tonnellate, +0,6% su base annua. La domanda, in particolare, è sostenuta dai settori mangimistico e dei biocarburanti, soprattutto in Brasile e India. Di conseguenza, si stima una riduzione delle scorte, che a fine campagna registreranno secondo le stime un -2,7% annuo, per 278 milioni di tonnellate complessive. Si prevede una contrazione del -7% degli scambi a livello mondiale: nel dettaglio, si stimano aumenti delle esportazioni da parte di Stati Uniti e Brasile, a fronte di un calo delle uscite dall’Ucraina, in conseguenza ai minori volumi raccolti. In forte calo le importazioni asiatiche, che saranno solo in parte compensate da maggiori acquisti da parte dell’Unione Europea. Per la soia, l’aumento produttivo del 2024/25 è accompagnato da una crescita delle scorte del +20% rispetto all’anno precedente, con un aumento del +5% dei consumi mondiali, in particolare, anche in questo caso, per effetto della domanda del settore dei biocarburanti, di Stati Uniti e Brasile.
Sul fronte dei listini, il prezzo internazionale della granella di mais si è attestato a 225,75 euro/tonnellata a ottobre, in aumento del +0,4% rispetto ai 224,88 euro/tonnellata di settembre. Per la soia, il prezzo di ottobre, pari a 436,50 euro/tonnellata, registra una variazione del -9% rispetto a luglio.
Per quanto riguarda gli scambi con l’estero, il 2023 registra un miglioramento del deficit strutturale della bilancia commerciale del mais, che segna 1,75 miliardi di euro a fronte degli oltre 2 miliardi del 2022, per effetto di una riduzione dei volumi importati, attestati sulle 6,5 milioni di tonnellate e un calo dell’8,7% dei prezzi medi all’import. Dinamiche simili nel primo semestre 2024. Si riduce anche il disavanzo commerciale dell’orzo nel 2023, -9,7% rispetto al 2022 per un valore di 168 milioni di euro, anche in questo caso per una riduzione del 4,9% dei volumi importati e del 5,2% dei prezzi all’importazione. Nel primo semestre 2024, d’altra parte, si registra nuovamente una crescita dei volumi in ingresso del +5,7% su base tendenziale. Si ridimensiona, analogamente, il disavanzo commerciale della soia nel 2023, nonostante un aumento dei volumi importati del 6,2% sul 2022 compensato però dalla riduzione dei prezzi medi all’import, una riduzione confermata anche nei primi sei mesi del 2024.
Maggiori dettagli nel rapporto in allegato.