In aumento le vendite di formaggi
Secondo i dati dell’Osservatorio sui consumi alimentari Ismea-NielsenIQ, pubblicati nel report di Ismea, nel corso del 2024 la spesa alimentare degli italiani ha registrato un rialzo del +0,9% rispetto al 2023. Il tasso di crescita rallenta dunque in confronto allo scorso anno, quando aveva fatto registrare un incremento su base annua del +8,1% rispetto al 2022. La dinamica è influenzata dall’attenuazione dell'aumento dei prezzi alimentari (+2,2% in confronto al +9,8% del 2023) e dall’aumento dei volumi nel carrello di alcune tipologie di prodotti.
A livello geogradfico, la spesa agroalimentare cresce soprattutto al Sud, con una variazione del +1,5% rispetto allo scorso anno, ma anche al Centro (+0,8%) e al Nord Est (+0,9%), mentre più lieve è l’aumento della spesa nelle aree del Nord Ovest (+0,2%).
Per quanto riguarda i canali di vendita, prosegue la crescita dei supermercati, con una quota del 40% sul totale della spesa e un aumento del +2,3% del fatturato. Contano per il 22% degli acquisti gli ipermercati, raggiunti dai discount, con questi ultimi che segnano un incremento del +1,4% delle vendite rispetto al 2023. Continua, d’altra parte, il calo del dettaglio tradizionale (-4,8%, per uno share del 9%), dei “liberi servizi” (-3,9%, con un contributo pari al 5%) e dei canali digitali, con una contrazione del -2,8% del fatturato per una quota complessiva del 2,4% del totale della spesa alimentare.
Nella composizione del carrello della spesa, rispetto allo scorso anno, si registra una tendenza in calo della spesa per i prodotti proteici di origine animale, anche se con variazioni più lievi rispetto al 2023, tra cui le carni (-1,1%), lattiero-caseari, salumi e ittici (-0,5% per tutti e tre), con l’unica eccezione delle uova, in crescita del +2,6%. In aumento la spesa per ortofrutticoli, con una variazione del +2,2% per gli ortaggi, del +2,9% per la frutta e, in particolare, del +15,6% per gli oli e i grassi vegetali. In aumento anche la spesa per le bevande analcoliche (+0,4%), mentre si riducono gli acquisti di bevande alcoliche (-1,5%, con una contrazione del -0,4% per quanto riguarda vini e spumanti). In lieve riduzione gli acquisti dei derivati dei cereali (-0,2%).
Il comparto dei prodotti lattiero-caseari, nel complesso, registra un lieve calo del -0,5% della spesa, per effetto di diverse dinamiche di prezzo e di tendenze di consumo. Nel dettaglio, la principale contrazione riguarda il consumo di latte fresco (-6,0% i volumi e -7,0% la spesa in valore, per un calo del -1,0% dei prezzi), e di latte a lunga conservazione (-1,8% i volumi e -4,6% i valori). Tra i formaggi, dinamiche diverse tra le varie categorie di prodotti. I freschi registrano un aumento dei volumi acquistati (+1,1%) ma un calo del valore della spesa (-1,7%), per effetto di una contrazione dei prezzi; stabili i volumi acquistati dei semiduri ma spesa in contrazione (-1,9%) a causa del calo dei prezzi. Salgono, invece i prezzi dei formaggi duri (+1,7%), sostenuti dalla forte domanda soprattutto estera, per i quali si osserva una spesa in aumento, complessivamente, del +0,9%.
Maggiori dettagli nel report in allegato.