Boston Consulting Group, società di consulenza, ha effettuato una vasta analisi sugli effetti del Covid-19 mettendo anche in luce le misure che possono adottare le aziende
Cambiamento è la parola chiave che si porta dietro l’emergenza Covid-19 e che si proietta in maniera trasversale negli atteggiamenti sociali, nella politica, nel lavoro e anche nei consumi: Boston Consulting Group, società di consulenza, ha effettuato una vasta analisi sugli effetti del Covid-19, sia a livello macro, sia micro, e questo è il risultato che emerge.
Per quanto riguarda in particolare il fronte acquisti, come segnalato dal direttore di Markup e Gdoweek in un articolo su Repubblica.it, BCG ha effettuato un’analisi dell'attività delle carte di credito per centinaia di migliaia di consumatori, verificando, come prevedibile, che generi alimentari e prodotti farmaceutici sono aumentati di oltre il 50% rispetto ai livelli pre-crisi, così come è aumentato lo shopping online su Amazon. In netto calo invece, le spese di viaggio (- 56%) e acquisti per intrattenimento dal vivo e abbigliamento diminuiti di oltre il 30%. Questi cambiamenti però non sono necessariamente destinati a rimanere: alcuni consumi, ad esempio i viaggi, potrebbero tornare ai livelli precedenti, ma la velocità di questo rientro non sarà uguale per tutti settori. BCG consiglia di distinguere tra consumo temporaneamente posticipato, accelerato o disturbato e nuovi modelli di consumo più permanenti.
Le misure per le imprese
Quali sono le misure che possono adottare le aziende, per far fronte a questo futuro ancora pieno di incognite e quindi rilevare, sfruttare e modellare la realtà post-COVID-19? BCG suggerisce otto passaggi. Uno di questi ha a che fare proprio con lo sguardo verso il futuro e si può sintetizzare in “Aspettati il cambiamento e guarda avanti”: le crisi segnano spesso punti di inflessione strategici e una necessaria attenzione al presente non dovrebbe escludere la considerazione del futuro. Le domande chiave diventano, quale sarà il prossimo, e con quali conseguenze e opportunità? Altro elemento chiave, oggi più che mai, è l’ascolto del cliente: le aziende dovrebbero guardare al modo in cui gli atteggiamenti sociali si stanno muovendo, per capire quali cambiamenti osservati nel comportamento e nei consumi potrebbero durare. Uno sguardo consapevole e ragionato verso il futuro passa anche attraverso i dati: ma non bastano le medie e le statistiche, le aziende devono accedere e analizzare i dati ad alta frequenza, come quelli sulle transazioni con carta di credito, con un’attenzione a un livello molto granulare al fine di individuare le tendenze emergenti.
La crisi svelerà i punti deboli delle organizzazioni, ma in altra ottica, saranno indicate anche opportunità per rinnovare i prodotti e il modello di business e servire meglio i clienti. E poi ancora, potrebbe essere utile studiare i paesi che hanno affrontato per prime la crisi, in modo da prevedere meglio quali cambiamenti potrebbero attecchire e quali potrebbero essere le evoluzioni possibili.
Attenzione anche ai nuovi player: alcune aziende, spesso di dimensioni ridotte, che operano ai margini del proprio settore, effettueranno scommesse basate sulle esigenze dei nuovi clienti o su nuovi modelli comportamentali presunti. Da questa analisi e conseguente scommessa si può decidere se ignorarle, combatterle o acquistarle.
Per le imprese risulta fondamentale anche ridurre quelli che BCg definisce attriti, ossia “ritardi, costi, complessità, disallineamenti inutili o altri inconvenienti che un cliente incontra nell'utilizzare un'offerta particolare”. Probabile che dalle scatolette acquistate in quantità durante la corsa all’accaparramento si sia già tornati al fresco. Ma alcune abitudini, che si sono rivelati convenienti nel ridurre gli attriti invece, potrebbero permanere. Ed è questo il campo in cui possono trovare spazio innovazione e maggiore successo. È quasi inevitabile, mette in luce la società di consulenza, che si affronterà una profonda recessione post-crisi ma non per questo si devono posticipare innovazione e investimenti. Il momento migliore per crescere in modo differenziale è quando la crescita aggregata è bassa. I "fiorenti" in una fase di recessione riducono i costi per mantenere la redditività, ma innovano anche attorno a nuove opportunità e reinvestono in pilastri di crescita, al fine di cogliere opportunità nelle avversità e modellare così il futuro della post-crisi.
Leggi anche:
L'impatto del COVID anche sul retail: nuove attitudini dei consumatori e più digitale
5 nuovi consumatori-tipo in Germania: attenzione alla salute, benessere e informazioni sul cibo
L'e-commerce continua a crescere, si conferma un'abitudine degli italiani