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FAO, a settembre in calo l'indice dei prezzi agricoli

FAO, a settembre in calo l'indice dei prezzi agricoli

Il FAO Food Price Index (FFPI) per le commodities agricole internazionali

L'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO), attraverso l’indice dei prezzi dei beni alimentari (FFPI - FAO food price index), misura ogni mese le variazioni di prezzo all’interno di un paniere di cereali, semi oleosi, prodotti lattiero-caseari, carne e zucchero. La media registrata a settembre è stata di 128,8 punti, contro i 129,7 di agosto. I prezzi in calo dei prodotti lattiero-caseari, insieme a quelli dello zucchero, hanno guidato il calo medio generale di tutti i principali indici. A livello complessivo, il FFPI ha superato di 4,2 punti (+3,4%) settembre 2024, ma è rimasto ben al di sotto del picco raggiunto a marzo 2022, per 31,4 punti (-19,6%).

Entrando più nello specifico, l'indice per il settore latte ha registrato 148,3 punti a settembre 2025, segnando il terzo calo mensile consecutivo, con una diminuzione mensile del 2,6%, pur rimanendo quasi del 9% superiore su base annua. In calo i prezzi del burro con un -7,0%, il latte scremato in polvere con -4,3%, il latte intero in polvere del -3,1% e solo leggermente i formaggi.
Il calo dei prezzi del burro è correlato all’aumento stagionale della disponibilità di panna, con prospettive di produzione più elevate in Nuova Zelanda con la stagione primaverile in fiore (da settembre a novembre) e insieme al calo della domanda di gelato nell’emisfero settentrionale. Tuttavia, nonostante il calo, i prezzi del burro sono rimasti superiori del 6,3% rispetto alla media del 2024. Le quotazioni del latte in polvere sono diminuite principalmente a causa della domanda più debole da parte dei principali importatori e della maggiore concorrenza tra esportatori. Al contrario, i prezzi del formaggio sono calati solo marginalmente, poiché il lieve calo nell’Unione Europea, dovuto alla produzione stabile e all’interesse all’esportazione più debole, è stato parzialmente compensato da quotazioni più forti in Oceania, dove le scorte di inizio stagione più ridotte e la domanda più forte da parte degli acquirenti asiatici hanno sostenuto i prezzi in Nuova Zelanda.

Sul fronte dei cereali invece l’indice a settembre ha registrato una media di 105,0 punti, in calo di 0,6 punti (0,6%) su agosto e di 8,5 punti (7,5%) su base annua. I prezzi mondiali del grano sono calati per il terzo mese consecutivo, principalmente a causa della debole domanda e di abbondanti raccolti confermati in Russia, Europa e Nord America. Anche i prezzi del mais sono in calo, a causa anche delle ingenti scorte previste in paesi come Brasile e Stati Uniti, noti grandi esportatori. Tra gli altri cereali, l’orzo ha registrato il terzo aumento mensile consecutivo mentre il Riso invece è diminuito dello 0,5% a settembre, trainato dal calo delle quotazioni della varietà Indica (influenzato dalla larga disponibilità esportabile e dalla riduzione degli ordini in filippine e Africa).

Cosa misura il FAO Food Price Index (FFPI)?  È una misura delle variazioni mensili dei prezzi internazionali all’interno di un paniere di commodities. Matematicamente consiste nella media di cinque indici di prezzo di gruppi di commodities, ponderati per le loro quote medie di esportazione nel periodo 2014-2016.

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