In aumento le quotazioni per carne, cereali e olii vegetali, in calo per lattiero-caseari e zucchero
Prosegue la crescita del Food Price Index, l’indice dei prezzi alimentari elaborato dalla FAO, attestandosi su un valore di 119,1 punti per il mese di aprile 2024, in crescita del +0,3% rispetto al livello rivisto dello scorso marzo e in calo del -9,6% rispetto ad aprile 2023.
Il FAO Food Price Index è una misura della variazione mensile dei prezzi internazionale di un paniere di beni alimentari; in particolare, consiste nella media degli indici dei prezzi di cinque gruppi di commodity, pesati per le quote di esportazione di ognuna di esse. I cinque gruppi di commodities sono: cereali, olii vegetali, prodotti lattiero-caseari, carni e zucchero.
Per il mese di aprile 2024, la crescita dell’indice è stata trainata soprattutto dalle carni, il cui indice dei prezzi è cresciuto del +1,6%% rispetto a marzo, per via degli aumenti di prezzo della carne di pollame, bovina e ovina, a fronte di una flessione che ha interessato i prezzi mondiali della carne suina. Torna a crescere, dopo tre mesi, l’indice dei prezzi dei cereali (+0,3% rispetto a marzo); in particolare, si registra una stabilizzazione dei prezzi all’esportazione di grano e mais, mentre scende l’indice dei prezzi di tutte le varietà di riso. Cresce del +0,3% anche l’indice dei prezzi degli olii vegetali, che raggiunge il massimo degli ultimi tredici mesi, grazie all’aumento dei prezzi dell’olio di semi di girasole e dell’olio di colza, che compensano il calo che ha riguardato i prezzi degli olii di palma e di soia.
In contrasto, torna a scendere dopo sei mesi l’indice dei prezzi dei prodotti lattiero-caseari (-0,3% su base congiunturale), per cui l’aumento dei prezzi del burro non compensa i cali che hanno riguardato i formaggi e il latte scremato in polvere. Scende del -4,4% rispetto a marzo l’indice dei prezzi dello zucchero, a causa delle produzioni abbondanti in India e in Thailandia e al miglioramento delle condizioni meteorologiche in Brasile.
Riguardo i cereali, inoltre, FAO ritocca al rialzo le previsioni per la produzione del 2023, a un livello di 2846 milioni di tonnellate, +1,2% rispetto all’anno precedente. Aspettative in rialzo anche per il consumo di cereali, dovuto soprattutto a un maggior utilizzo di mais e orzo come mangimi, a fronte di un calo del riso, per un totale di 2829 tonnellate. Infine, previsioni in ribasso, rispetto al mese precedente, riguardo il volume delle scorte finali, che dovrebbero attestarsi sulle 890 milioni di tonnellate, +2,1% rispetto all’anno precedente.