Unire le forze, inter-settoriali, per conquistare nuovi mercati: è questo il nuovo trend nel settore dell’agroalimentare europeo. Non più, o meglio non solo acquisizioni, quindi: ora le imprese si muovono anche su altri fronti per essere presenti in diverse piazze. E poco importa se l’alleanza è messa in piedi fra società che si occupano di ambiti diversi. Anzi, questo spesso è un vantaggio ai fini della conquista di nuovi mercati.
In Italia, nell’ultimo anno, di intese cross-settoriali i consulenti di AlixPartners ne hanno contate almeno una quindicina. Lo scorso settembre, per esempio, Giv (Gruppo italiano vini) ha stretto un accordo di distribuzione con la Granarolo: una fa vini, l’altra fa latte e formaggi, ma lavoreranno insieme sul fronte della distribuzione per meglio affrontare il mercato svizzero. Anche Illycaffè e la tedesca Jab si sono alleate: in questo modo, il gruppo italiano del caffé ha trovato chi produrrà al posto suo le capsule di metallo Nespresso-compatibili. Nel 2017 è stata siglata anche l’alleanza fra il colosso italiano Ferrero e quello anglo-olandese Unilever: un accordo per produrre insieme in Europa gelati col marchio Kinder. Ferrero ci mette la ricetta del cioccolato, Unilever la capacità di fare i gelati e la rete per distribuirli.
Marco Eccheli, director di AlixPartners, in un articolo sul Sole24 Ore, spiega che le spinte che hanno generato questa nuova tendenza all’alleanza cross-settoriale sono due: «Da un lato i consumatori chiedono sempre più innovazione di prodotto. Dall’altro, la crescita del private label e la competizione sui prezzi obbligano le aziende a ridurre al minimo i margini di guadagno, se vogliono restare sul mercato». Così, le imprese si alleano per abbreviare i tempi e i costi del cercare nuovi canali distributivi, oppure dell’inventare nuovi prodotti. «Prendiamo Eurovo, uno dei più grandi produttori e distributori di uova in Europa - racconta Eccheli - per tenere il passo con le richieste salutiste e vegetariane provenienti dai consumatori e produrre l’uovo strapazzato con ingredienti solo vegetali, si è alleata con Just Egg, una star-up che aveva già in tasca il brevetto necessario».
Molte di queste alleanze strategiche riguardano accordi distributivi: il produttore siciliano di gelati Stecco Natura, per esempio, si è recentemente accordato con il gruppo Shun Tak Holdings di Hong King per entrare nel mercato asiatico; i vini Bottega hanno firmato un’intesa con il cioccolato Lindt per la promozione congiunta dei loro prodotti nel Travel retail, a cominciare dagli aeroporti; mentre la cantina Masi si è alleata con la vodka Beluga per meglio distribuire il suo Amarone in Russia.
La nascita delle alleanze cross-settoriali non significa però che l’epoca delle acquisizioni vere e proprie stia venendo meno, anzi. «In Italia l’M&A del comparto alimentare è in aumento», sostiene Eccheli. «Le piccole imprese che hanno prodotti di nicchia stanno guadagnando mercato, e si trasformano così in interessanti target per i gruppi più grandi». L’ultima operazione Newlat-Pasta Delverde lo dimostra. L’identikit della perfetta azienda da acquisire? «È una società ancora di proprietà familiare - spiega Eccheli - con una presenza consolidata sul mercato italiano, ma che ha già esperienza sui mercati esteri. Possibilmente, i suoi prodotti devono essere di fascia alta, meglio se in linea con i trend di consumo del momento: salutisti, sostenibili, biologici».