Dalla 22esima Conferenza sul settore dell'International Farm Comparison Network (IFCN) è emerso che per raggiungere l'obiettivo di zero emissioni uno dei punti chiave è avere un migliore accesso alle risorse finanziarie in combinazione con nuove tecnologie
Il settore lattiero – caseario può raggiungere un impatto zero entro il 2050: ne è convinto l'International Farm Comparison Network (IFCN), che a inizio giugno ha organizzato la 22a Conferenza sul comparto lattiero caseario, riunendo oltre 1000 esperti del settore provenienti da 81 paesi.
I relatori (istituzioni e aziende coinvolte nell’evento) sono giunti alla conclusione che l'allevamento di prodotti lattiero-caseari a emissioni zero sarà possibile con sistemi di allevamento adeguati, una migliore gestione dell'azienda agricola, un migliore accesso alle risorse finanziarie in combinazione con nuove tecnologie e un’iniziativa in tal senso che coinvolga tutti gli attori.
All’obiettivo della neutralità climatica è più probabile che i paesi sviluppati arrivino per primi, quindi è importante trovare un approccio collaborativo, afferma l'IFCN. Senza dimenticare il quadro generale.
I livelli di anidride carbonica nell'aria sono al loro livello più alto in 650.000 anni e abbiamo visto 19 degli anni più caldi dal 2000, dice l'IFCN. Il bestiame e quindi l'allevamento da latte contribuiscono alle emissioni di gas serra (GHG). Torsten Hemme, fondatore di IFCN, ha sottolineato che “le emissioni di GHG dell'allevamento lattiero-caseario rappresentano circa il 2,2% delle emissioni globali di GHG. La ricerca dell'IFCN mostra che il 75% delle emissioni arriva dai paesi emergenti". Bisogna inoltre considerare il ruolo fondamentale che riveste il settore lattiero-caseario, in particolare nel fornire proteine di alta qualità a miliardi di persone e mezzi di sussistenza a milioni di agricoltori.
Concentrandosi sulla neutralità climatica, l'IFCN afferma di voler fornire una base per il processo decisionale e la discussione attraverso dati e fatti ben fondati. L'IFCN Dairy Baseline 2050 mostra che le emissioni di gas serra per chilogrammo di latte a livello globale diminuiranno del 28% in tutto il mondo, guidate dalla tendenza osservata verso una maggiore produzione di latte. Di conseguenza, la crescente domanda globale di latte pari al 50% causerà solo un + 8% di emissioni aggiuntive di gas serra negli allevamenti da latte nei prossimi 30 anni.
Donald Moore (Global Dairy Platform), ha dichiarato: “Con il lancio dell'iniziativa Net Zero, Pathways to Low-Carbon Dairy (un'iniziativa a livello globale in cui sono coinvolti il Global Dairy Platform, the International Dairy Federation, the International Livestock Research Institute and the Food and Agriculture Organization, ndr) il settore lattiero-caseario globale dimostrerà la leadership nell'affrontare il cambiamento climatico, proteggendo al contempo il ruolo vitale che i prodotti lattiero-caseari svolgono nella nutrizione”.
Leggi anche:
Emissioni gas serra agricole, ridotte del 20% in 30 anni
Legge UE sul clima, raggiunto accordo provvisorio fra Parlamento e Consiglio