Pubblicato il report USDA di medio anno sull'andamento e prospettive di mercato dei principali prodotti lattiero-caseari a livello mondiale
Secondo l’USDA (il dipartimento responsabile delle politiche agricole e dello sviluppo rurale dell’agricoltura americana) si stima che la produzione globale di latte dovrebbe mantenersi stabile nel 2025 (al massimo un +0,5%). Questo trend è trainato da una crescita prevista negli USA e Nuova Zelanda, a fronte però di un rallentamento produttivo che dovrebbe registrarsi in UE.
Tra le principali produzioni, si prevede un incremento generale della produzione di formaggi, che vedono un mercato estero sempre più dinamico.

Come si può osservare dai dati, tutti i principali paesi esportatori mostrano trend di crescita dell'export dei formaggi. L'UE mantiene comunque il suo primato di principale esportatore. I dati registrati nei primi 5 mesi mostrano una forte crescita dell'export UE soprattutto verso UK, Giappone e Corea del Sud e in parte anche USA. A livello di mercato interno, si prevede un incremento del consumo di formaggi soprattutto in Germania, Francia, Italia, Polonia e Spagna.
Per quanto riguarda il mercato del burro, le proiezioni a luglio 25 mostrano che nel 2025 in UE ci dovrebber essere un calo di circa il -1% della produzione di burro, a vantaggio di una maggior produzione di formaggi. Si stima anche un calo complessivo delle esportazioni UE del -5%.
Al contrario negli altri paesi si stimano trend di crescita delle esportazioni di burro. La Nuova Zelanda, principale esportatore, nonostante un incremento produttivo stimato di crica il 2%, avrà probabilmente un incremento delle esportazioni del 6%. Secondo le proiezioni dell'USDA, la Cina, principale importatore di burro, aumenterà il suo import dell'11%, in gran parte per l'aumento dei consumi interni (il principale partner commerciale con la Cina si mantiene la Nuova Zelanda, che nel I semestre 2025 ha registrato un +20% di esportazioni verso la Cina).

Per quanto riguarda le polveri di latte si prevede che per il SMP, la produzione UE calerà leggermente (-3%), così come la domanda interna che dovrebbe calare del -6%; le esportazioni UE sono previste abbastanza stabili rispetto al 2024, in leggero aumento solo verso Nord Africa, Cina, Medio Oriente e Sud Est Asiatico. Per quanto rigurarda le esportazioni USA, principale paese esportatore, si osserva invece un calo nei primi 5 mesi dell'anno, dovuto anche alla debole domanda mondiale per l'SMP, e l'aumento della competizione con player come l'UE e la Nuova Zelanda, che acquisiscono invece maggiori quote di mercato soprattuto nel Sud Est Asiatico. Nel complesso si stima che le esportazioni USA di SMP calino di oltre il -10%.

In riferimento al WMP, dove è la Nuova Zelanda il principale player, si osserva un generale calo delle esportazioni da parte di tutti i paesi, ad eccezione proprio della Nuova Zelanda, che mantiene la sua posizione e che dovrebbe registrare un incremento del 2%.

In generale, ad eccezione della Nuova Zelanda, gli altri paesi, in primis l'UE adotta nel 2025 una strategia orientata alla massimizzazione della produzione di formaggi, considerata la dinamicità della domanda estera e la buona valorizzazione sui mercati, con conseguenti cali delle altre produzioni.