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Regno Unito, allo studio un sensore per ridurre l'uso degli antibiotici nei vitelli

Regno Unito, allo studio un sensore per ridurre l'uso degli antibiotici nei vitelli

Un nuovo sistema scientifico integrato e tecnologico, per segnalare il rischio di malattie nei giovani vitelli, con l’obiettivo di migliorare il benessere degli animali e consentire agli allevatori un intervento tempestivo, riducendo l’uso di antibiotici: l’innovazione, soprannominata Y – Ware, è allo studio nell'Università di Nottingham ed è un progetto, dal valore di oltre un milione di sterline, che vede coinvolti anche gli specialisti nella digitalizzazione del mondo agricolo, PrognostiX e BT e sovvenzionato da Innovate Uk, l'agenzia di innovazione finanziata dal governo britannico.

Entrando nel dettaglio, specialisti e ricercatori sono al lavoro per sviluppare un sensore da utilizzare nei vitelli di 14 settimane. I sensori, che si trovano nell'intestino di un animale e monitorano la temperatura corporea o il pH, oggi sono ampiamente utilizzati nei bovini, ma non nei giovani vitelli. Attraverso altri strumenti che comunicano con il sensore, si terrà poi conto anche di ulteriori parametri, come la temperatura della stalla o il livello di umidità. Il quadro completo di tutti i dati, che verranno elaborati da una piattaforma specifica, consentirà di avere una sorta di “firma” digitale dell’animale, in ambito salute: l’agricoltore, una volta notato un cambiamento insolito a quella “firma”, per esempio un aumento imprevisto della temperatura corporea, potrà verificare tempestivamente se l’animale ha i sintomi di una malattia, curarla in anticipo, mettendo il vitello in quarantena e prevenire cosi il diffondersi del virus all’intera mandria. Questo implicherà anche una riduzione degli antibiotici, usati per trattare determinate malattie. L'uso eccessivo di quei farmaci sta contribuendo al problema della resistenza non solo negli animali, ma anche negli allevatori, più esposti al contagio.

Si devono poi considerare i benefici economici del progetto. Ogni anno, dei 2,5 milioni di vitelli che vengono alla luce, l'8% nasce morto o muore entro 24 ore e un ulteriore 15% non sopravvive alla diarrea o alla polmonite: il costo di questa situazione è per gli allevatori del settore del Regno Unito di 80 milioni di sterline. Andando nel singolo caso, per un’epidemia di polmonite, la spesa è di 81 sterline per ogni vitello, 57 sterline per la diarrea. Quindi, potenzialmente, quel progetto consentirà agli agricoltori britannici il risparmio di milioni di sterline.

"Migliorare le condizioni di salute dei giovani vitelli negli allevamenti è una priorità chiave per il settore agricolo - ha sottolineato Jasmeet Kaler, il medico docente di Epidemiologia e salute degli animali domestici e responsabile accademico del progetto – Ma, nonostante l’incremento di varie tecnologie utilizzate per migliorare il benessere degli animali, manca ancora uno strumento che abbia come obiettivo la salute di quelli in giovane età, e in generale per il settore zootecnico ci sono pochi strumenti tecnologici di precisione convalidati sul campo e in grado di assemblare varie fonti di dati”.  Ed è proprio quella la direzione che sta invece seguendo il gruppo di ricerca del nuovo progetto. 

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