Valio punta a ridurre a zero l'impronta di carbonio entro il 2035. Per raggiungere questo obiettivo sta mettendo in campo una serie di misure. “Siamo consapevoli dell'impatto ambientale delle nostre operazioni e vogliamo essere parte della soluzione”, spiega la cooperativa finlandese in un comunicato.
Uno dei primi passi in ottica di sostenibilità è legato alla capacità del suolo di catturare e sequestrare carbonio: la cooperativa sta istruendo gli allevatori in tal senso, con corsi specifici. E l'innovazione digitale svolge un ruolo chiave in questo processo.
Fra le sfide vi è quella legata alle maggiori emissioni nei campi bonificati su terreni paludosi essiccati: lo scorso dicembre è stato organizzato un hackathon per trovare nuove idee per ridurle. Sono stati invitati a partecipare agricoltori, start-up, studenti di agricoltura e ricercatori. Nell'estate 2020, nelle aziende agricole saranno avviati nuovi progetti pilota.
Sul fronte animali, le vacche della cooperativa mangiano principalmente erba e non soia e anche questo aiuta in tema di sostenibilità, puntualizza l'azienda, per il sequestro del carbonio ma anche per avere poi terreni più fertili. L'erba è necessaria anche per la rotazione delle colture: coltivare l'erba sui campi di grano durante gli anni di scarso raccolto aiuta a mantenere il terreno fertile.
Un altro passo in ottica di sostenibilità riguarda l'utilizzo del biogas. I camion che utilizzano il latte Valio Luomo utilizzano biogas liquido. E questo riduce l'impronta del carbonio nella filiera. È possibile utilizzare il letame per produrre biogas in sostituzione dei combustibili fossili. Il letame contiene anche preziose sostanze nutritive di cui le piante hanno bisogno: azoto e fosforo. Valio ha sviluppato una tecnologia per riciclare le sostanze nutritive delle aziende lattiero-casearie, ad esempio, per le aziende agricole di cereali biologici. Attualmente sta pianificando di implementare il riciclaggio pratico del letame.
L'azienda ha messo in campo anche una rete di ricerca, coinvolgendo vari attori, per studiare nuove pratiche e misure da adottare. E sta innovando anche il packaging.
"Ci sono due strade per ridurre l'impronta di carbonio del cibo, una veloce e una lenta. Abbiamo scelto la strada più lunga, perché crediamo che solo mettendo alla prova noi stessi e l'intera filiera del latte possiamo realizzare un cambiamento permanente e sostenibile e raggiungere la neutralità del carbonio per il latte entro il 2035", dice Juha Nousiainen, direttore della filiera del latte a zero emissioni di carbonio di Valio.