Promuovere le politiche per la transizione ecologica e l’economia circolare, gestire i programmi plastic free e rifiuti zero, occuparsi della gestione integrata del ciclo dei rifiuti e dell’implementazione dei criteri ambientali minimi (Cam), di rifiuti radioattivi e Ogm: saranno questi i compiti della nuova Direzione generale per l’economica circolare, all’interno del ministero dell’Ambiente.
L’istituzione di questa Direzione, con cui viene dato ampio spazio, anche in termini di risorse, a un tema attualissimo, è una delle novità più rilevanti del nuovo regolamento di organizzazione contenuto in un decreto della presidenza del Consiglio approvato dall’ultimo Cdm, che a sua volta dà piena attuazione al decreto del 2018, che conteneva disposizioni urgenti per il riordino delle attribuzioni di alcuni ministeri e assegnava al dicastero di via Cristoforo Colombo diverse funzioni, tra cui la competenza sull’economia circolare e il compito di “unico centro di coordinamento e di responsabilità politica per la bonifica dei siti inquinati”. Proprio per questo, è stata istituita con il nuovo regolamento anche la Direzione generale per il risanamento ambientale, che si occuperà della bonifica dei siti inquinati d’interesse nazionale (Sin) e del danno ambientale.
La Direzione clima ed energia assume pure le competenze sull'aria, la Direzione per la crescita sostenibile e la qualità dello sviluppo le competenze sulle valutazioni d’impatto ambientale e autorizzazioni integrate ambientali (Via, Vas, Aia).
Tra le molteplici funzioni affidate al Segretariato generale, anche i procedimenti di riconoscimento delle associazioni ambientaliste, delle quali verrà verificato periodicamente il mantenimento dei requisiti previsti. “Non è una questione di cambio nome - spiega il Ministro dell’Ambiente Costa - ma abbiamo voluto rendere proattiva la mission delle direzioni. Questo sarà valido da ora e per sempre, un imprimatur che lasceremo per il futuro del ministero e dell’ambiente”.