Pubblicato il Rapporto 2018 dell’istituto superiore di sanità sull’antibiotico resistenza. Si tratta di dati raccolti dalla sorveglianza nazionale dell’antibiotico-resistenza AR-ISS e dalla sorveglianza nazionale CPE, coordinate dall’ISS, e pubblicate su EpiCentro.
Ecco alcuni dei dati emersi:
• In Italia, nel 2018 le percentuali di resistenza alle principali classi di antibiotici per gli 8 patogeni sotto sorveglianza si mantengono più alte rispetto alla media europea, tuttavia in generale si è osservato un trend in calo rispetto agli anni precedenti.
• Le percentuali di resistenza alle cefalosporine di terza generazione (29%) e ai fluorochinoloni (42%) in Escherichia coli si sono confermate molto maggiori rispetto alla media europea, anche se in leggero calo rispetto agli ultimi anni.
• Si è osservata una diminuzione significativa nella percentuale di isolati di Klebsiella pneumoniae resistenti ai carbapenemi, che sono passati dal 37% nel 2016 al 30% nel 2018, mentre per E. coli anche se il valore si è confermato molto basso (0,6%) è risultato in leggero aumento rispetto agli anni precedenti. La resistenza ai carbapenemi è risultata comune, anche se in diminuzione, nelle specie Pseudomonas aeruginosa (16%) e Acinetobacter (82%).
• Tra i batteri gram-negativi, nel 2018 il 33% degli isolati di K. pneumoniae sono risultati multi-resistenti (resistenti ad almeno tre classi di antibiotici), valore che si riduce al 15% per P. aeruginosa e a 11% per E. coli; una percentuale particolarmente alta (76%) è stata osservata per Acinetobacter.
• Per Staphylococcus aureus, la percentuale di isolati resistenti alla meticillina (MRSA) si è mantenuta stabile intorno al 34%, mentre incrementi significativi si sono riscontrati nella percentuale di isolati di Enterococcus faecium resistenti alla vancomicina, passata dal 6% nel 2012 al 19% nel 2018. La tendenza in costante crescita è stata osservata anche a livello europeo.
• Per Streptococcus pneumoniae si è osservata una tendenza alla diminuzione sia per la percentuale di isolati resistenti alla penicillina che per quelli resistenti all’eritromicina.