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Australia, appello dei ricercatori per ridurre l'uso di antibiotici negli allevamenti

Australia, appello dei ricercatori per ridurre l'uso di antibiotici negli allevamenti

Si potrebbe definire un vero e proprio appello quello lanciato dai i ricercatori australiani, che chiedono di ridurre la quantità di farmaci usata per gli animali, in modo da contrastare l'antibiotico resistenza negli esseri umani. In un'indagine pubblicata sul Medical Journal of Australia, i ricercatori della Monash University e Alfred Health hanno messo in luce che in media 182 tonnellate di antibiotici sono state vendute per gli animali ogni anno tra il 2005 e il 2010, mentre sono state 121 le tonnellate usate per gli esseri umani durante lo stesso  periodo. Secondo il rapporto, "la crescente intensificazione della moderna produzione di alimenti per animali ha comportato un aumento dell'uso di antimicrobici nel bestiame, sia a fini terapeutici che non terapeutici". Da tempo ormai analisi e ricerche, dati scientifici alla mano, sottolineano la nacessità di ridurre l'uso dei farmaci per gli animali, anche per combattere l'antibiotico resistenza negli essere umani, che l’Unione Europea e la Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) considerano come uno dei fenomeni più preoccupanti per la salute pubblica. 

Secondo i ricercatori, l'uso di antimicrobici negli animali dovrebbe essere ridotto soprattutto nei casi in cui sono usati per fini non terapeutichi, come il controllo della crescita. Inoltre, sottolineano che la diffusione dei virus dovrebbe essere controllata meglio prima di arrivare all'uso degli antibiotici, ad esempio attraverso la vaccinazione, in modo da prevenire l'insorgere delle malattie e non essere poi costretti a correre ai ripari con un'eventuale cura a base di farmaci.

 

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