"È stata un'altra estate disastrosa. Siamo arrivati a gennaio e abbiamo visto pochissima pioggia”: l’agricoltore australiano Wayne Newton, che coltiva cereali, in un’intervista alla Abc News, ha raccontato la sua esperienza sul campo. Che è simile a quella di altri agricoltori nei Darling Down, regione agricola nel Queensland meridionale, in Australia, i quali hanno vissuto la loro terza estate consecutiva senza pioggia. La combinazione di precipitazioni al di sotto della media e le temperature elevate ha dimezzato i raccolti. Anche per questo ora Wayne Newton sostiene che la ricerca sulle colture è essenziale per la produzione alimentare, presente e futura.
Va in questa direzione il nuovo studio messo in campo dai ricercatori dell’università del Queensland, che permette una maturazione più veloce delle colture, accelerando il ciclo di vita, per sviluppare nuove varietà, nel tentativo di minimizzare l’impatto della siccità e dei cambiamenti climatici. E attutire così le criticità che stanno attraversando gli agricoltori australiani.
I ricercatori hanno sviluppato una tecnica di coltivazione rapida, intervendo anche sulla selezione genetica: sono state utilizzate serre a temperatura controllata, mantenute tra i 22 e i 17 gradi Celsius e con luci a Led accese per 22 ore al giorno per accelerare la crescita delle piante e fornire colture più resistenti. Una volta che le piante sono state allevate con la genetica migliorata all'interno delle serre, sono state messe alla prova sul campo per verificare le rese, prima di essere consegnate agli agricoltori.
La prima varietà di grano completamente allevata e sviluppata con quel nuovo sistema è stata rilasciata ai coltivatori australiani lo scorso anno.
"Stiamo cercando di rintracciare i geni che controllano la tolleranza alla siccità o la resistenza alle malattie e questo può accelerare lo sviluppo di colture più robuste, con notevoli vantaggi per gli agricoltori”, ha spiegato la ricercatrice senior, Lee Hickey, coinvolta nello studio da più di un decennio. Hickey ha anche spiegato che "la tecnica era stata originariamente progettata per colture di grano, ma è stata poi adattata per orzo, ceci, quinoa e patate. Ora possiamo crescere fino a sei generazioni di grano, orzo, ceci e quinoa all'anno in serre invece che solo una o due sul campo”.
"Come abbiamo visto, negli ultimi 12 mesi il clima è stato un po’ un ottovolante per i nostri agricoltori, che hanno subito prima una delle peggiori siccità mai avute nel Queensland e nel Nuovo Galles del Sud e poi le inondazioni nel nord – ha sottolineato la ricercatrice - Il cambiamento climatico è già in corso. Questo significa che abbiamo bisogno davvero di lavorare per rendere le colture più robuste”.
I ricercatori del Queensland stanno inoltre condividendo con il Regno Unito e con le nazioni asiatiche e africane la nuova tecnica usata nel tentativo di combattere le gravi perdite di raccolto causate dalla siccità e dal caldo.