In Australia si infiamma la discussione sulle etichettature dei prodotti a base vegetale, in particolare sui termini “latte” e “carne”, che oggi vengono usati per quei cibi e quelle bevande. Il ministro dell’Agricoltura australiano è uno dei maggiori sostenitori del potenziale divieto di questi termini sui prodotti a base vegetale, per “tutelare gli agricoltori”. In particolare, ha spiegato “modificare quelle etichette, imponendo il divieto di usare il termine latte in prodotti che non hanno latte, servirebbe a proteggere il settore lattiero caseario”.
Ma non tutti condividono la sua posizione, in particolare quella parte dell’industria che produce cibi e bevande a base vegetale. Durante il recente Forum australiano sul Regolamento dei prodotti alimentari il dibattito ha tenuto banco, tanto che nel comunicato ufficiale è stato messo nero su bianco che per una parte degli stakeholders l’etichettatura di “prodotti alternativi a base vegetale” possa essere fuorviante per il consumatore. Fra i contrari, quella parte di industria che produce proprio quel tipo di prodotti.