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Cereali e semi oleosi, lo stato del commercio globale a maggio 2025

Cereali e semi oleosi, lo stato del commercio globale a maggio 2025

Pubblicato dall’USDA il report di aggiornamento sul commercio globale di cereali e semi oleosi per maggio 2025

L’ultimo aggiornamento pubblicato dall'USDA (U.S. Department of Agriculture) a maggio 2025 stima, per la campagna 2025/26, un aumento rispetto allo scorso anno del commercio di mais, grano e semi oleosi.

Di seguito i dettagli delle principali commodities.

 

Grano

Produzione: previsto un record per il raccolto globale di grano, per un totale di 808,5 milioni di tonnellate, grazie a produzioni in aumento in Unione Europea, India, Canada e Russia, in grado di compensare le riduzioni previste in Kazakhstan, Ucraina, Australia e Stati Uniti.

Consumi: Prevista al rialzo la domanda mondiale di grano, per una stima di 804,7 milioni di tonnellate, in particolare per l’aumento delle richieste da parte dei settori alimentare, mangimistico e industriale, soprattutto in India e Pakistan.

Scorte: Scorte finali previste su livelli leggermente superiori rispetto allo scorso anno. Mentre si prevede un calo delle scorte cinesi – che rappresentano comunque la metà del totale globale – si stima un aumento dei livelli degli stock indiani, per effetto del raccolto in crescita e del prolungamento del divieto all’esportazione.

Commercio: In aumento il volume degli scambi previsti, per effetto di una maggiore domanda stimata da parte di Cina e Turchia. Esportazioni previste in crescita, in particolare da parte di Unione Europea, Argentina, Australia e Russia – il principale esportatore mondiale - mentre l’Egitto si confermerà, ancora una volta, il principale importatore mondiale. Le importazioni cinesi sono previste su livelli doppi rispetto allo scorso anno, ma dimezzate in confronto a due anni fa.

Prezzi: In calo le quotazioni dei principali esportatori mondiali, a eccezione di Canada e Australia. Nel dettaglio, si registra un calo di 11 $/ton per il prezzo del grano dell’Unione Europea, che si attesta sui 236 $/ton, per effetto di prospettive di miglioramento dei raccolti. Scendono, di 9 $/ton per un valore di 242 $/ton, le quotazioni del prodotto USA, anche in questo caso grazie alle produzioni previste in crescita. In calo, di 8 $/ton, il prezzo del grano argentino, che registra 240 $/ton, in conseguenza al calo della domanda da parte dei principali partner, mentre scende di 7 $/ton la quotazione del prodotto russo, che registra 247 $/ton. In controtendenza il prezzo del grano canadese, che sale di 8 $/ton per una quotazione di 269 $/ton in linea con il buon andamento delle esportazioni, e la quotazione del prodotto australiano, che grazie alla forte domanda asiatica registra un aumento di 4 $/ton, per un valore di 264 $/ton.

 

Mais

Produzione: Si prevede un’annata record per la produzione mondiale di mais, che secondo le stime supererà le 1,2 miliardi di tonnellate, grazie soprattutto al raccolto record previsto negli Stati Uniti, insieme all’aumento delle produzioni stimato in Brasile, Argentina e Ucraina.

Consumo: Prevista in aumento la domanda mondiale di mais, guidata soprattutto dalle richieste dei settori mangimistico e dei biocarburanti.

Scorte: con le proiezioni che indicano un incremento dei consumi superiore a quello delle produzioni, i livelli delle scorte globali sono previsti in calo, nonostante l’aumento negli Stati Uniti che, tuttavia, non compensa le riduzioni delle scorte finali in Cina e Brasile.  

Commercio: stime al rialzo per quanto riguarda il commercio mondiale, con la forte domanda prevista da parte di Messico, Unione Europea e Sudest asiatico. Esportazioni in aumento da Stati Uniti, Brasile e Argentina.

Prezzi: prezzi in calo per i principali esportatori mondiali, a eccezione dell’Ucraina. In particolare, le quotazioni del prodotto argentino registrano un calo, rispetto allo scorso mese, di 12 $/ton, mentre quelle brasiliane scendono di 16 $/ton, entrambe per un prezzo di 207 $/ton. In calo anche la quotazione del prodotto USA, che scende di 6 $/ton e registra un prezzo di 208 $/ton. D’altra parte, sale di 8 $/ton il prezzo del prodotto ucraino, per un valore di 248 $/ton.

 

 

Semi oleosi

Produzione: Produzione globale di semi oleosi prevista sulle 692 milioni di tonnellate per la stagione 2025/26, in rialzo del +2% rispetto all’anno precedente. In particolare, la produzione mondiale di soia è prevista sulle 427 milioni di tonnellate, circa 6 milioni di tonnellate in più rispetto alla stagione precedente, grazie soprattutto ai raccolti in crescita in Brasile, in grado di superare il calo stimato in Canada, Stati Uniti e Argentina. In ripresa anche la produzione di colza, con aumenti in Unione Europea, Canada e Russia, a fronte di cali stimati negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Ucraina. Allo stesso modo, si prospetto una crescita delle produzioni di semi di girasole, grazie alla ripresa dei raccolti in Unione Europea, Russia e Ucraina. Per quanto riguarda le farine, si stima un aumento del 3% delle produzioni globali di farina di soia, in particolare in Cina, Stati Uniti, Brasile e Argentina, mentre cresce del 10% la produzione di farina di semi di girasole. In aumento anche la produzione di oli vegetali, con una crescita del 3% a livello globale per un totale di quasi 235 milioni di tonnellate. Nel dettaglio, cresce del 3% la produzione di olio di palma, che secondo le stime raggiungerà le 80 milioni di tonnellate. In aumento anche la produzione di olio di soia, per un totale di 71 milioni di tonnellate, e di olio di semi di girasole.

Consumo: Frantumazione di semi oleosi prevista in crescita del 3%, per un totale di 580 milioni di tonnellate, che riguarda tutti i principali prodotti. In particolare, aumenta l’utilizzo di soia in Cina, Stati Uniti, Brasile e Argentina, così come in paesi importatori quali Egitto, Bangladesh e Pakistan. Riprende a crescere anche la frantumazione di colza, soprattutto in Unione Europea, India e Canada, e di semi di girasole. Allo stesso modo, stime in crescita per il consumo di farina di soia, con domanda in espansione da parte di Cina, Brasile, Stati Uniti e Sudest asiatico. Cresce anche il consumo di olio vegetale, con India e Cina leader nell’impiego nell’industria alimentare mentre cresce il consumo statunitense negli altri settori.

Commercio: In aumento le stime relative al commercio globale, soprattutto per effetto dei maggiori scambi che riguardano la soia, mentre si prevede un calo dell’export di colza. In particolare, si prospetta un aumento dei volumi di esportazione di soia brasiliana, a fronte di un calo del prodotto statunitense per effetto di un maggiore utilizzo interno. In crescita le importazioni da parte di Cina, Argentina, Egitto, Pakistan e Bangladesh. In crescita anche il commercio di oli vegetali, con un recupero, rispetto allo scorso anno, delle vendite di olio di palma e di olio di semi di girasole, mentre si prevede una contrazione del commercio di olio di soia.

Prezzi: Riguardo la soia, prezzi in ripresa per i prodotti brasiliano e statunitense dopo il breve calo all’inizio di aprile, mentre la svalutazione del peso ha portato a un calo del prezzo della soia argentina, che si configura come la più competitiva sul mercato. Sul fronte degli oli vegetali, cresce il prezzo dell’olio di soia USA, per effetto della forte domanda sia interna che estera, mentre scendono le quotazioni dei prodotti di Argentina e Brasile. In calo il prezzo dell’olio di palma, sia malese che indonesiano, in conseguenza all’aumento delle produzioni.

 

 

Per maggiori dettagli, è possibile consultare i report in allegato.

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