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Cereali e semi oleosi, lo stato del commercio globale a marzo 2024

Cereali e semi oleosi, lo stato del commercio globale a marzo 2024

Pubblicato dall'USDA il report di aggiornamento sul commercio globale di cereali e semi oleosi per marzo 2024

Secondo l'ultimo aggiornamento pubblicato dall'USDA (U.S. Department of Agriculture) a marzo 2024, il commercio globale di frumento e dei derivati della soia è in crescita rispetto a febbraio 2024, mentre calano gli scambi di mais.

Di seguito i dettagli delle principali commodities.

 

Frumento

La produzione e il commercio globali sono previsti in aumento per marzo 2024, anche se rimangono al di sotto dei volumi dello scorso anno. In particolare, si stima un aumento di produzione per Argentina, Australia e Russia. In aumento il consumo globale, guidato soprattutto dalle maggiori richieste del settore zootecnico, che compensa il calo dei settori food, industriale e delle sementi. Ancora in calo le scorte, a livelli minimi dal 2015/16. Crescono le importazioni, grazie soprattutto ad aumenti che riguardano Unione Europea, Indonesia e Kazakhstan, in grado di compensare la riduzione dell’import da parte di Cina, Kenya e Arabia Saudita. In calo le esportazioni dagli Stati Uniti, ma si conferma in crescita l’export da Ucraina - sostenuto dalle uscite verso i mercati asiatici - Australia e Turchia. In particolare, l’export turco è trainato dal commercio con i paesi dell’Africa orientale, che compensano il calo degli scambi con i partner tradizionali e soprattutto con i paesi del Medio Oriente. La Turchia, già principale esportatore mondiale di farina di frumento, nel corso dell’anno commerciale 2022/23 ha registrato un volume di esportazioni record, pari a 4,5 milioni di tonnellate di farina, il 10% delle quali fornite a organizzazioni umanitarie. I primi sei mesi dell’anno 2023/24 vedono una crescita dell’export del 20% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, in vista di un nuovo record, grazie soprattutto all’aumento dei volumi scambiati con i paesi dell’Africa orientale che affrontano problemi di sicurezza alimentare. Nel dettaglio, crescono le esportazioni verso Sudan, Somalia e Djibouti, importante hub regionale per il commercio con i paesi vicini.

Le quote dei principali esportatori mondiali sono in calo rispetto a febbraio 2024. L’aumento dei carichi in uscita dai porti russi e, di conseguenza, dei traffici nel Mar Nero, ha portato a un ulteriore calo delle quote russe di 26$/ton rispetto al mese scorso, raggiungendo un valore di 199$/ton, il minimo dal 2020 e il più competitivo tra i principali esportatori. Per effetti di competizione, calano anche le quote EU di 24$/ton, attestandosi a un valore di 209$/ton. In calo anche il valore delle quote australiane, canadesi, argentine e statunitensi.

 

Mais

La produzione globale di mais è prevista in calo per marzo 2024, specialmente a causa di una riduzione dei raccolti in Messico, Sud Africa, Ucraina e Venezuela. In calo anche il commercio globale, dove i maggiori export da Argentina e Ucraina non compensano completamente le ridotte esportazioni da Brasile, India e Sud Africa. In calo anche il volume delle importazioni, a causa di riduzioni da parte di Unione Europea, Arabia Saudita e Israele, mentre cresce l’import di Messico, Venezuela e Indonesia, per quest’ultima guidato dalla crescita della domanda da parte del settore feed. Da osservare, per le esportazioni statunitensi, un cambiamento dei principali partner commerciali nei primi sei mesi dell’anno commerciale 2023/24 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In particolare, si osserva una forte riduzione dell’export verso la Cina, a causa dell’accordo commerciale sottoscritto dal paese asiatico con il Brasile. Le maggiori spedizioni di quest’ultimo verso la Cina hanno dunque ridotto lo spazio per altri players, tra cui gli Stati Uniti, che hanno così coperto altri mercati, tra cui Messico, Colombia e Giappone.

Prosegue il calo dei prezzi all’esportazione del mais per Argentina, Brasile, Ucraina e Stati Uniti, con una riduzione di oltre il 30% per tutti questi paesi su base tendenziale. Negative anche le variazioni congiunturali: in particolare, il calo di 15$/ton rispetto a febbraio 2024 per il mais argentino, che si attesta su un valore di 185 $/ton, è dovuto a un aumento della produzione, mentre, per il mais statunitense, si registra un calo di 10$/ton rispetto allo scorso mese, per un valore di 188 $/ton a marzo 2024. Riguardo il mais ucraino, il calo di 4$/ton su base mensile è spiegato dalla crescita del commercio, portando il prezzo a 169 $/ton.

 

Semi oleosi

La produzione globale di semi oleosi è prevista in calo per marzo 2024, a causa di una riduzione produttiva per quanto riguarda i semi di soia in Brasile che non compensa il maggiore raccolto di colza in India. Il mercato globale è invece in crescita, grazie all’aumento delle esportazioni di soia brasiliana. In calo le scorte finali globali a causa di riduzioni nelle scorte di soia brasiliane. L’export globale di farine rimane sostanzialmente invariato, con cali per le farine di soia brasiliane compensate dalla crescita delle farine di semi di girasole da Argentina e Bolivia. Prosegue il calo del commercio dell’olio vegetale per un’ulteriore riduzione delle esportazioni di olio di palma dalla Malaysia.

Prosegue il calo dei prezzi all’esportazione della soia, sia per l’Argentina che per gli Stati Uniti, mentre si osserva un leggero aumento per la soia brasiliana rispetto a febbraio, anche se rimane al di sotto dei valori registrati a gennaio. Analogo andamento per i prezzi all’esportazione della farina e dell’olio di semi di soia. Prosegue la crescita dei prezzi dell’olio di palma, soprattutto per via del calo nella produzione della Malaysia, mentre cala il prezzo dell’olio di semi di girasole in uscita dal Mar Nero.

 

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