Pubblicato dall’USDA il report di aggiornamento sul commercio globale di cereali e semi oleosi per marzo 2025
L’ultimo aggiornamento pubblicato dall'USDA (U.S. Department of Agriculture) a marzo 2025, rivede al ribasso, per la campagna 2024/25, il commercio globale di frumento e mais, in rialzo gli scambi di semi oleosi.
Di seguito i dettagli delle principali commodities.
Frumento
Produzione: in crescita le stime riguardanti il raccolto globale di frumento, grazie ad aumenti previsti in Australia.
Consumi: previsioni al rialzo, per effetto dell’aumento dell’utilizzo da parte del settore mangimistico e residuale.
Scorte: stime in crescita, in particolare per revisione del consumo di frumento in Turchia.
Commercio: in calo le previsioni relative al volume degli scambi, per effetto di minori importazioni da parte di Cina e Turchia e una riduzione dell’export di frumento da Russia, Unione Europea e Stati Uniti. In particolare, le stime relative all’Unione Europea prospettano, per la campagna 2024/25, un export di frumento complessivo di 27,0 milioni di tonnellate, il minimo dal 2018/19, in conseguenza delle ridotte produzioni in Francia (il maggior produttore ed esportatore UE), che hanno portato a ridurre le vendite estere, e della competizione da parte del prodotto in uscita dalle regioni del Mar Nero.
Prezzi: in calo, rispetto a febbraio, il prezzo del prodotto USA e di quello canadese, -16 $/ton per entrambi, per un valore rispettivamente di 252 $/ton e 256 $/ton. In ribasso anche la quotazione del frumento australiano, che scende di 6 $/ton, registrando un prezzo di 261 $/ton. Scende anche il prezzo del prodotto dell’Unione Europea, in contrazione di 3 $/ton per un valore di 241 $/ton. D’altra parte, si registrano rialzi per il frumento russo, +4 $/ton per un prezzo di 247 $/ton, e per il prodotto argentino, che nonostante l’aumento di 7$/ton rimane il più competitivo, con una quotazione pari a 240 $/ton.
Mais
Produzione: in rialzo le stime riguardanti il raccolto globale, per effetto di aumenti produttivi previsti in India, Russia e Ucraina, in grado di compensare le riduzioni stimate in Messico e Sudafrica.
Commercio: in ribasso le stime sui volumi scambiati, per effetto di una riduzione dei volumi esportati da Brasile e Sudafrica, non compensati da aumenti delle quantità di prodotto in uscita dall’Argentina. In calo anche le importazioni in Cina, non compensate da aumenti degli acquisti da parte di Vietnam e Colombia.
Prezzi: in ribasso, nell’ultimo mese, le quotazioni del prodotto della maggior parte dei principali esportatori mondiali. In particolare, l’aumento della produzione negli Stati Uniti, parallelamente con l’incertezza sull’evoluzione delle politiche commerciali, ha portato a un calo della quotazione del mais USA di 13 $/ton, per un valore di 213 $/ton. In calo anche i prezzi del prodotto argentino e di quello brasiliano, rispettivamente di 13 $/ton e di 18 $/ton, per quotazioni che hanno raggiunto i 219 $/ton e i 226 $/ton, in conseguenza dell’effetto benefico sui raccolti dato dal miglioramento delle condizioni meteo. In controtendenza il prezzo del mais ucraino, che sale di 3$/ton, per una quotazione di 230 $/ton.

Semi oleosi
Produzione: in rialzo, di 2 milioni di tonnellate in confronto al mese scorso, le stime relative alla produzione globale, per un volume complessivo pari a 680 milioni di tonnellate, per effetto di aumenti previsti per girasole in Ucraina e Russia, colza in Australia, semi di cotone in Cina e arachidi in Brasile. Frantumazione globale in crescita di 2 milioni di tonnellate, per un volume di 563 milioni di tonnellate, per effetto soprattutto di un maggiore utilizzo di soia in Cina e Argentina, semi di girasole in Ucraina e colza negli Emirati Arabi Uniti, nonostante una riduzione prevista per l’impiego di colza e semi di cotone in Cina.
Commercio: previsioni in leggero rialzo per gli scambi che, secondo le stime, si attesteranno sulle 208 milioni di tonnellate. In aumento le stime relative all’export di colza australiana e soia canadese, in grado di compensare i cali per la soia sudafricana. In rialzo anche il commercio di farine, con le stime in crescita di 1,5 milioni tonnellate per un totale di 110 milioni di tonnellate, grazie all’aumento delle stime relative all’export di soia argentina, ucraina e cinese.
Prezzi: rispetto all’ultimo mese, si osserva una sostanziale stabilità dei prezzi della soia e dei prodotti derivati, a eccezione di un ribasso all’inizio del mese relativamente alla possibile introduzione di misure tariffarie. In precedenza, la previsione di un aumento globale delle produzioni è stata bilanciata da condizioni meteo sfavorevoli in Sudamerica, mantenendo in equilibrio i prezzi per la gran parte del mese, con la soia brasiliana che ha mantenuto il prezzo più competitivo. Per quanto riguarda l’olio di palma, la produzione in calo in Malesia e il calo delle esportazioni dall’Indonesia hanno mantenuto elevato il prezzo, rispetto a quello di altri oli vegetali.

Per maggiori dettagli, è possibili consultare i report in allegato.