Pubblicato dall’USDA il report di aggiornamento sul commercio globale di cereali e semi oleosi per novembre 2024
L’ultimo aggiornamento pubblicato dall'USDA (U.S. Department of Agriculture) a novembre 2024, rivede al ribasso, per la stagione 2024/25, il commercio globale di frumento, mais e semi oleosi.
Di seguito i dettagli delle principali commodities.
Frumento
Per la stagione 2024/25 si prospetta una produzione record di frumento, con una revisione al rialzo delle stime relative al raccolto globale, grazie a una crescita significativa della produzione in Kazakhstan in grado di compensare le riduzioni previste in Argentina, Russia e Brasile. In aumento anche le stime relative al consumo globale, per effetto della crescita della domanda per uso mangimistico e residuale in Kazakhstan. Riviste invece al ribasso anche le prospettive sul commercio globale, per riduzioni nelle esportazioni di prodotto da parte di Turchia e Argentina, con importazioni in calo da parte di Cina, Kazakhstan e Turchia. In calo anche il livello delle scorte globali.
Scendono le quotazioni di quasi tutti i principali esportatori globali di frumento, a eccezione di un lieve rialzo di 1 $/ton per le quote australiane, che raggiungono un valore di 276 $/ton. Al contrario, revisione al ribasso per le quote argentine, che registrano un calo di 15 $/ton con l’avvio della nuova stagione per 276 $/ton. Scendono lievemente le quote russe, -1 $/ton per un valore di 231$/ton. In calo anche le quote UE, che raggiungono i 233 $/ton per effetto di una riduzione di 21 $/ton causata dalla forte competizione russa e dal calo della domanda da parte dei mercati principali. In Nord America, scendono le quote USA, -15 $/ton per un valore di 262 $/ton, a causa del miglioramento delle condizioni di umidità nelle principali regioni produttrici, così come le quote canadesi, in ribasso di 16 $/ton per un valore di 262 $/ton, per effetto di una domanda stagnante.
Mais
Stime al rialzo per la produzione globale di mais per la stagione 2024/25, a causa di maggiori produzioni previste in Uganda, Malawi, Mozambico e Bielorussia, in grado di compensare i cali che interessano le stime relative alle produzioni di Stati Uniti, Messico e Turchia. In calo invece le prospettive sui volumi del commercio globale, con ridotte esportazioni dal Brasile, non sono compensate da maggiori uscite da Argentina e Myanmar. Sul fronte importazioni, in calo gli acquisti previsti da parte di Cina e Malawi, non compensati da aumenti delle importazioni da parte di Messico, Vietnam e Filippine.
Rispetto al mese precedente, in calo le stime delle quotazioni di esportazione per i principali paesi esportatori, a eccezione del Brasile che registra un aumento di 6 $/ton delle quote, per un valore di 219 $/ton. In calo, invece, le quote di Argentina di 3 $/ton per 208 $/ton, così come del prodotto statunitense, con un lieve ribasso di 1 $/ton per un valore di 210 $/ton, e del mais ucraino, che registra una riduzione di 5 $/ton per quote a 215 $/ton.

Semi oleosi
Per quanto riguarda il comparto dei semi oleosi, le stime relative alla produzione globale per la stagione 2024/25 sono state riviste al ribasso per un volume complessivo di 682,2 milioni di tonnellate. Questa contrazione è dovuta principalmente a una riduzione delle stime relative ai raccolti di soia negli Stati Uniti e di arachidi in Sudan. In calo anche i volumi del commercio di semi oleosi, poiché le maggiori esportazioni di colza dal Brasile non compensano le riduzioni previste per la soia statunitense, per un volume globale complessivo di 207,4 milioni di tonnellate. Le scorte finali di semi oleosi sono previste in calo di circa 3,2 milioni di tonnellate, a causa delle stime al ribasso per le scorte di soia in Brasile, Argentina e Stati Uniti. La frantumazione globale dei semi oleosi è rivista anch’essa in calo di circa 800.000 tonnellate per effetto di un minore utilizzo di soia negli Stati Uniti e di girasole in Turchia, non compensato da un maggiore impiego di soia in Pakistan. Scendono anche le stime relative al commercio globale di farine proteiche, principalmente per effetto delle minori esportazioni di farina di colza dall’Unione Europea e di farina di soia dagli Stati Uniti. In rialzo, invece, le stime sul commercio globale di oli vegetali, dove incidono le previsioni in crescita riguardo gli scambi di olio di soia argentino e olio di oliva europeo e tunisino, che compensano le riduzioni di olio di colza esportato da Unione Europea e Bielorussia.
Rispetto all’ultimo mese, andamento altalenante dei prezzi della soia, inizialmente in ribasso grazie al miglioramento delle condizioni atmosferiche e dei progressi del raccolto in Brasile, ma in aumento nelle ultime due settimane a causa delle ridotte esportazioni dal Brasile stesso prima del prossimo raccolto.
D’altra parte, la forte produzione negli Stati Uniti e in Argentina e il ritardo nell’implementazione del Regolamento dell’Unione Europea in materia di deforestazione (EUDR) contribuiscono al calo dei prezzi della farina di soia.
In aumento, invece, i prezzi dell’olio di palma, per effetto delle nuove politiche da parte del governo indonesiano.

Per maggiori dettagli, è possibili consultare i report in allegato.