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Cereali e semi oleosi, lo stato del commercio globale a ottobre 2024

Cereali e semi oleosi, lo stato del commercio globale a ottobre 2024

Pubblicato dall’USDA il report di aggiornamento sul commercio globale di cereali e semi oleosi per ottobre 2024

L’ultimo aggiornamento pubblicato dall'USDA (U.S. Department of Agriculture) a ottobre 2024, rivede al ribasso, per la stagione 2024/25, il commercio globale di frumento, mais e semi oleosi.

Di seguito i dettagli delle principali commodities.

 

Frumento

Per la stagione 2024/25 si prospetta una produzione record di frumento, nonostante le stime più recenti rivedano al ribasso il raccolto globale, a causa di una riduzione prevista della produzione in Unione Europea, Russia, India e Brasile. In calo anche le stime relative al consumo globale, per il quale si prospetta comunque un anno record, per effetto di riduzioni previste in India, Afghanistan e Ucraina. Riviste al ribasso anche le prospettive sul commercio globale, per riduzioni nelle esportazioni di prodotto da parte dell’Unione Europea, non compensate da una revisione al rialzo dell’export ucraino. Rivisto in leggero aumento, invece, il livello delle scorte globali, rispetto allo scorso mese, che tuttavia si confermano, su base annua, ai livelli minimi dal 2015/16.

In crescita le quotazioni di quasi tutti i principali esportatori globali di frumento, a eccezione dell’Argentina che registra un calo di 12$/ton delle quote per un valore di 246 $/ton, grazie all’arrivo di precipitazioni favorevoli nelle principali zone di coltivazione. Al contrario, revisione al rialzo per le quote USA, in aumento di 7 $/ton per un valore di 277 $/ton, a causa dell’aumento delle esportazioni, e per le quote canadesi, in aumento di 9 $/ton per un valore di 278 $/ton. In crescita anche le quote australiane, in rialzo di 11 $/ton a 275 $/ton a causa delle scarse precipitazioni nel mese di settembre, così come le quote russe, in aumento di 14 $/ton per un prezzo di 232 $/ton. In crescita anche il valore delle quote europee, di 14 $/ton per un valore di 254 $/ton, a causa delle stime produttive riviste al ribasso.

 

Mais

Stime al ribasso per la produzione globale di mais per la stagione 2024/25, a cause di riduzioni previste per il raccolto di Egitto, Filippine, Russia e Ucraina, non compensato da aumenti previsti per le produzioni indiane. In calo anche le prospettive sul commercio globale, con ridotti volumi di esportazione da Argentina, Brasile, Russia e Ucraina, mentre crescono le uscite previste dagli Stati Uniti. Sul fronte importazioni, in calo gli acquisti previsti da parte di Cina e Iran, non compensati da aumenti delle importazioni da parte dell’Egitto.

In riferimento alla stagione 2023/24, è rivista al rialzo la produzione mondiale di mais, per effetto delle stime che indicano un aumento nelle produzioni di Myanmar, Messico e Venezuela. Si prevede invece una contrazione del commercio globale, per il quale le maggiori uscite stimate da Myanmar e Stati Uniti non saranno in grado di compensare le riduzioni del prodotto esportato da Argentina, Brasile e Paraguay. In crescita le importazioni globali, per effetto dei maggiori acquisti previsti da parte di Bangladesh, Egitto, Thailandia e Venezuela, che compensano le riduzioni di Iran, Giappone e Turchia.

Rispetto al mese precedente, in rialzo le stime delle quotazioni di esportazione per i principali paesi esportatori. In particolare, i livelli idrometrici sotto la media del Rio delle Amazzoni e del Paranà implicano difficoltà logistiche per il trasporto dei prodotti argentino e brasiliano, per i quali le quote si attestano, rispettivamente, sui 220 $/ton (+29 $/ton rispetto al mese precedente) e 213 $/ton (+9 $/ton). In aumento anche le quote USA, di 6 $/ton per un valore di 211 $/ton, a causa delle previsioni non favorevoli sul raccolto. Salgono, di 18 $/ton per un valore di 220 $/ton, anche le quote ucraine, a causa degli elevati livelli competitivi.

 

 

 

Semi oleosi

Per quanto riguarda il comparto dei semi oleosi, le stime relative alla produzione globale per la stagione 2024/25 sono state riviste al ribasso per un volume complessivo di 687,3 milioni di tonnellate. Questa contrazione è dovuta principalmente a una riduzione delle stime relative ai raccolti di soia in Ucraina e negli Stati Uniti, non compensati da aumenti riguardanti le produzioni di semi di girasole in Argentina e semi di cotone in Cina. In leggero calo anche i volumi del commercio di semi oleosi, poiché le maggiori esportazioni di colza dal Canada non compensano le riduzioni previste per la soia ucraina e statunitense. Le scorte finali di semi oleosi sono previste in calo di circa 200.000 tonnellate, a causa delle stime al ribasso per le produzioni di colza in Canada e Unione Europea. La frantumazione globale dei semi oleosi è invece rivista al rialzo di circa 400.000 tonnellate per effetto di un maggiore utilizzo di colza in Cina e di girasole nell’Unione Europea. Salgono anche le stime relative al commercio globale di farine proteiche, principalmente per effetto delle maggiori esportazioni di farina di semi di girasole. In calo le stime sul commercio globale di oli vegetali, dove incidono le previsioni al ribasso riguardo gli scambi di olio di palma dall’Indonesia, non compensati dagli aumenti delle vendite di prodotto thailandese.

Le cattive condizioni meteorologiche in Sudamerica hanno portato a un rialzo dei prezzi della soia nell’ultimo mese, anche se nell’ultima settimana sono state registrate quotazioni in calo grazie all’arrivo di precipitazioni nelle principali regioni produttrici brasiliane. Tendenze analoghe per i prezzi della farina di soia, mentre per quanto riguarda l’olio di semi di soia, il prodotto statunitense ha visto una crescita delle quotazioni nel mese di settembre, così come i prezzi degli oli di palma, colza e girasole, a causa delle ridotte previsioni di produzione.

 

 

Per maggiori dettagli, è possibili consultare i report in allegato.

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