L’ultimo aggiornamento pubblicato dall'USDA (U.S. Department of Agriculture) a settembre 2024, rivede al rialzo, per la stagione 2024/25, il commercio globale di frumento e semi oleosi, mentre è rivisto al ribasso lo scambio di mais.
Di seguito i dettagli delle principali commodities.
Frumento
Per la stagione 2024/25 si prospetta una produzione record di frumento, nonostante le stime più recenti rivedano al ribasso il raccolto globale, a causa di una riduzione prevista della produzione in Unione Europea, non compensata da revisioni al rialzo della produzione in Australia e Ucraina. In crescita le stime relative al consumo globale, per effetto di un previsto aumento della domanda di grano destinato a uso feed e residuale nelle Filippine, in Vietnam, Australia, Canada e Regno Unito, mentre cala il consumo in Unione Europea. Riviste al rialzo le stime relative ai volumi del commercio globale, per aumenti previsti nel prodotto importato da Filippine, Unione Europea e Vietnam, ed esportazioni riviste in aumento per Australia, Canada e Ucraina, mentre sono ulteriormente riviste al ribasso le stime di esportazione di prodotto dell’Unione Europea.
Rivisto al rialzo anche il livello delle scorte globali, rispetto allo scorso mese, che tuttavia si confermano, su base annua, ai livelli minimi dal 2015/16.
Le quotazioni dei principali esportatori globali di frumento vedono un andamento variabile, con un rialzo che riguarda le quote USA, in crescita di 18 $/ton per un valore di 270 $/ton dovuto all’aumento delle esportazioni, e le quote canadesi, in aumento di 9 $/ton per un valore di 269 $/ton per effetto del calo produttivo. Ribasso per le quote australiane, scese di 18 $/ton a 263 $/ton a causa dell’aumento del raccolto e delle condizioni meteo favorevoli, così come le quote argentine, in calo di 14 $/ton per un prezzo di 258 $/ton. Scendono anche le quote russe, di 4 $/ton per un valore di 218 $/ton, così come quelle europee, dove le preoccupazioni relative alla quantità e alla qualità del prodotto francese determinano un calo di 2 $/ton per un prezzo di 240 $/ton.
Mais
Stime al ribasso per la produzione globale di mais per la stagione 2024/25, a cause di riduzioni previste nel raccolto di Unione Europea, Russia, Serbia, Ghana e Bosnia-Erzegovina, non compensate da aumenti previsti per le produzioni di Canada e Tanzania. In aumento, rispetto alla stagione precedente, il raccolto previsto negli Stati Uniti, per un volume complessivo stimato di 385,7 milioni di tonnellate, il secondo più alto mai registrato, grazie soprattutto ad aumenti nelle rese per ettaro che riducono l’effetto negativo dato dalla riduzione delle superfici coltivate. In calo anche le prospettive sul commercio globale, con ridotti volumi di esportazione da Unione Europea, Russia, Serbia e Sudafrica, mentre crescono le uscite previste da Canada e Tanzania. Sul fronte importazioni, in calo gli acquisti previsti da parte di Canada, Cina e Iran, non compensati da aumenti delle importazioni di Unione Europea, India, Messico e Filippine.
In riferimento alla stagione 2023/24, è rivista al rialzo la produzione mondiale di mais, per effetto delle stime che indicano un aumento nelle produzioni di Canada e Tanzania, che superano le riduzioni previste per il Sudafrica. Si prevede invece una contrazione del commercio globale, per il quale le maggiori uscite stimate da Canada e Stati Uniti non saranno in grado di compensare le riduzioni del prodotto esportato dal Brasile. In particolare, per gli Stati Uniti, si prevede che i volumi di esportazione raggiungano il livello più alto dalla stagione 2021/22. Messico, Giappone e Colombia si confermano i principali acquirenti del prodotto statunitense, mentre si riducono gli acquisti da parte della Cina, che riduce le importazioni anche dal Brasile, il quale registra di conseguenza un calo nelle esportazioni complessive di mais, anche per un maggiore impiego interno soprattutto da parte dell’industria dei biocarburanti. In crescita le importazioni globali, per effetto dei maggiori acquisti previsti da parte di Cina, India, Messico, Filippine Arabia Saudita, Turchia e Venezuela.
Rispetto al mese precedente, in rialzo le stime delle quotazioni di esportazione per i principali paesi esportatori, a eccezione dell’Ucraina, per la quale le quote scendono di 3 $/ton per un valore di 202 $/ton. L’aumento più consistente riguarda le quote USA, in crescita di 24 $/ton per un valore di 206 $/ton. In rialzo anche le quote di Brasile e Argentina, rispettivamente di 12 $/ton per un prezzo di 204 $/ton, e di 7 $/ton per un prezzo di 191 $/ton. Per tutti i principali esportatori, la variazione tendenziale è negativa, anche se in continua ripresa rispetto ai mesi precedenti.

Semi oleosi
Per quanto riguarda il comparto dei semi oleosi, le stime relative alla produzione globale per la stagione 2023/24 sono state riviste al rialzo di quasi 400.000 tonnellate. Questo incremento è dovuto principalmente a una maggiore produzione di colza in Canada. In aumento anche il volume stimato del commercio globale, di quasi 800.000 tonnellate, trainato dalla crescita delle esportazioni di soia dal Paraguay. In aumento di 1,9 milioni di tonnellate anche le stime relative alle scorte finali globali, grazie a un incremento delle riserve di colza canadesi e cinesi. Inoltre, la frantumazione dei semi oleosi è stata rivista al rialzo di quasi 700.000 tonnellate, in gran parte per un maggiore utilizzo di soia in Egitto e Turchia. Il commercio globale di farine proteiche vede un aumento di oltre 700.000 tonnellate, grazie a maggiori esportazioni di farina di soia dal Brasile. Al contrario, il commercio di oli vegetali è rivisto in riduzione di 300.000 tonnellate, per effetto della contrazione dei commerci di olio di palma indonesiano.
In riferimento alle stime per la stagione 2024/25, le previsioni relative alla produzione globale di semi oleosi per questo mese sono state riviste al ribasso di circa 3,1 milioni di tonnellate, per un volume di 687,4 milioni di tonnellate. Questa contrazione è dovuta principalmente a una riduzione delle stime relative ai raccolti di colza in Unione Europea e di girasole in Ucraina e Unione Europea. Sostanzialmente invariate le stime sui volumi del commercio di semi oleosi, poiché le maggiori esportazioni di soia previste dal Paraguay sono compensate da riduzioni nel commercio globale di colza e girasole. Le scorte finali di semi oleosi sono previste in aumento di circa 500.000 tonnellate, grazie alle produzioni di soia in Argentina e colza in Canada. La frantumazione globale dei semi oleosi è invece rivista al ribasso di circa 1,7 milioni di tonnellate a causa di un minore utilizzo di semi di girasole in Ucraina e Unione Europea. Scendono anche le stime relative al commercio globale di farine proteiche, in calo di quasi 500.000 tonnellate, principalmente a causa delle minori esportazioni di farina di semi di girasole. Stabili le stime sul commercio globale di oli vegetali.
Le stime al rialzo relative alla produzione di soia statunitense per la stagione 2024/25 hanno comportato una riduzione dei prezzi della soia USA che, per la prima volta da dicembre 2022, registrano livelli inferiori rispetto ai prodotti di Brasile e Argentina. La tendenza dei prezzi della soia spinge al ribasso anche i prezzi della farina di soia. Grazie ai prezzi competitivi, le esportazioni statunitensi di farina di soia hanno raggiunto i risultati migliori negli ultimi dieci anni. In calo anche i prezzi dell’olio di soia argentino, mentre salgono i prezzi della colza e del girasole di Unione Europea e Mar Nero, per via di una riduzione nelle stime di produzione.

Per maggiori dettagli, è possibili consultare i report in allegato.