Secondo l'ultimo aggiornamento pubblicato dall'USDA (U.S. Department of Agriculture) ad agosto 2024, per la stagione 2024/25, si prevede un aumento del commercio globale di frumento e semi oleosi, mentre le stime indicano un calo degli scambi di mais.
Di seguito i dettagli delle principali commodities.
Frumento
Le previsioni in aumento per quanto riguarda i raccolti di Ucraina, Kazakhstan e Australia portano a un rialzo delle stime di produzione globale di frumento per la campagna 2024/25, nonostante un taglio previsto per i raccolti in Unione Europea e Stati Uniti. In crescita anche le stime relative al consumo globale, per effetto di un previsto aumento della domanda di grano destinato a uso feed e residuale in Unione Europea, Kazakhstan e Ucraina, e di prodotto per l’industria alimentare, sementiera e industriale in Nigeria e Algeria. L’aumento delle importazioni nei paesi sopracitati, e in particolar modo in UE, Nigeria e Algeria, traina la crescita degli scambi globali, con esportazioni in rialzo previste per Australia e Ucraina. Sul fronte delle esportazioni, per la stagione 2024/25 le vendite di frumento dell’Unione Europea – il secondo esportatore globale in termini di volume - sono previste ai livelli minimi degli ultimi tre anni, a causa di un calo previsto della produzione pari al -5%, a causa di una riduzione nella superficie coltivata, e soprattutto per effetto dello scarso raccolto in Francia dove, a causa degli effetti degli eventi meteorologici estremi, si prevede una contrazione del raccolto del -20% rispetto allo scorso anno.
Rivisto al rialzo anche il livello delle scorte globali, rispetto allo scorso mese, che tuttavia si confermano, su base annua, ai livelli minimi dal 2015/16.
Le quotazioni dei principali esportatori globali di frumento vedono un andamento variabile, con un calo che riguarda le quote USA, in ribasso di 12 $/ton per un valore di 252 $/ton dovuto alle previsioni di raccolto favorevoli, le quote australiane, scese di 16 $/ton a 282 $/ton a causa della competizione europea e della ridotta domanda cinese, le quote canadesi, in ribasso di 13 $/ton per un valore di 260 $/ton per effetto della competizione del prodotto USA, così come le quote argentine, in leggero calo di 1 $/ton per un prezzo di 272 $/ton. In rialzo invece le quote russe, di 3 $/ton per un valore di 222 $/ton, così come quelle europee, dove le preoccupazioni relative alla quantità e alla qualità del prodotto francese determinano un aumento di 7 $/ton per un prezzo di 242 $/ton.
Mais
Le proiezioni di agosto per la stagione 2023/24 indicano un calo della produzione globale di mais, principalmente a causa delle riduzioni in Argentina e Paraguay, non compensate dalle stime in aumento per quanto riguarda il prodotto dell’Ucraina. Al contempo, si prevede un aumento del volume del commercio globale grazie alle esportazioni maggiori da Ucraina, Stati Uniti e Pakistan, che superano le minori uscite da Argentina e Paraguay. Le importazioni globali sono previste in calo, con riduzioni significative negli acquisti di Unione Europea, Corea del Sud e Canada, non compensati dalle maggiori importazioni in India. In particolare, la ripresa delle importazioni in India rispetto agli scorsi anni è dovuta alle politiche governative di incentivo alla produzione di biocombustibili e alla crescita del mercato del pollame.
In riferimento alla stagione 2024/25, è rivista al ribasso la produzione mondiale di mais, per effetto delle stime che indicano un calo nelle produzioni di Unione Europea, Russia, Serbia, Ucraina e Moldavia, non compensate dall’aumento previsto per il raccolto statunitense. Si prevede anche una contrazione del commercio globale, per il quale le maggiori uscite stimate dagli Stati Uniti non saranno in grado di compensare le riduzioni del prodotto esportato da Ucraina, Serbia, Russia, Sud Africa, Unione Europea e Paraguay. In calo anche le importazioni, per effetto dei minori acquisti previsti da parte di Iran, Vietnam, Cile, Egitto e Nepal, non coperti dalle maggiori entrate indiane.
Rispetto al mese precedente, in rialzo le stime delle quotazioni di esportazione per i principali paesi esportatori. Nel dettaglio, l’aumento più consistente riguarda le quote ucraine, in crescita di 19 $/ton per un valore di 205 $/ton, dove il clima caldo e secco può influenzare il raccolto in arrivo. In rialzo anche le quote di Brasile e Argentina, rispettivamente di 5 $/ton per un prezzo di 192 $/ton, e di 4 $/ton per un prezzo di 184 $/ton. Sale di 1 $/ton il valore delle quote USA, il cui prodotto rimane il più competitivo tra i principali esportatori con un prezzo di 182 $/ton. Per tutti i principali esportatori, la variazione tendenziale è negativa, anche se in continua ripresa rispetto ai mesi precedenti.

Semi oleosi
Per quanto riguarda il comparto dei semi oleosi, le stime relative alla produzione globale per la stagione 2023/24 sono state riviste al rialzo di quasi 300.000 tonnellate. Questo incremento è dovuto principalmente a una maggiore produzione di semi di girasole in Ucraina, in grado di compensare il calo della produzione di soia in Argentina e di olio di palma in Indonesia. In aumento anche il volume stimato del commercio globale, di quasi 2,7 milioni di tonnellate, trainato dalla crescita delle esportazioni di soia dal Brasile e di colza dal Canada. In aumento anche le stime relative alle scorte finali globali, grazie a un incremento delle riserve cinesi. Inoltre, la frantumazione dei semi oleosi è stata rivista al rialzo di quasi 1,1 milioni di tonnellate, in gran parte per un maggiore utilizzo di girasole ucraino. Il commercio globale di farine proteiche vede un aumento di oltre 100.000 tonnellate, grazie a maggiori esportazioni di farina di soia e di semi di girasole. Al contrario, il commercio di oli vegetali è rivisto in riduzione di 200.000 tonnellate, per effetto della contrazione dei commerci di olio di palma indonesiano e di olio di colza canadese, non compensati da aumenti che riguardano lo scambio di olio di semi di girasole ucraino.
In riferimento alle stime per la stagione 2024/25, le previsioni relative alla produzione globale di semi oleosi per questo mese sono state riviste in rialzo di circa 4,5 milioni di tonnellate, raggiungendo i 690,5 milioni di tonnellate. Questo incremento è dovuto principalmente a una migliore prospettiva per i raccolti di soia in Stati Uniti, Ucraina, Russia e India, nonché di colza in Russia. Questi aumenti superano la prevista contrazione di produzione di semi di girasole in Unione Europea e nella regione del Mar Nero. Il commercio di semi oleosi è rivisto in crescita di 1,1 milioni di tonnellate grazie alle maggiori esportazioni di soia da Stati Uniti, Ucraina e Russia. Le scorte finali di semi oleosi sono previste anch’esse in aumento, grazie alle produzioni di soia in Cina e Stati Uniti. La frantumazione globale dei semi oleosi è invece rivista al ribasso a causa di un minore utilizzo di semi di girasole in Ucraina, Russia e Unione Europea. Scendono anche le stime relative al commercio globale di farine proteiche, in calo di quasi 300.000 tonnellate, principalmente a causa delle minori esportazioni di farina di semi di girasole. Il commercio globale di oli vegetali è rivisto in calo di 700.000 tonnellate a causa delle ridotte esportazioni di olio di semi di girasole e olio di palma.
I prezzi all’esportazione della soia statunitense hanno subito una pressione nel mese di luglio, dovuta al favorevole sviluppo del raccolto e alle buone condizioni meteorologiche; in calo i prezzi della soia sudamericana, per effetto del buon livello produttivo. In leggero rialzo i prezzi globali della farina di soia, soprattutto per la forte domanda globale.

Per maggiori dettagli, è possibili consultare i report in allegato.