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Cereali e semi oleosi, lo stato del commercio globale ad aprile 2024

Cereali e semi oleosi, lo stato del commercio globale ad aprile 2024

Pubblicato dall'USDA il report di aggiornamento sul commercio globale di cereali e semi oleosi per aprile 2024

Secondo l'ultimo aggiornamento pubblicato dall'USDA (U.S. Department of Agriculture) ad aprile 2024, il commercio globale di frumento è in crescita rispetto al mese precedente, mentre calano gli scambi di mais e semi oleosi.

Di seguito i dettagli delle principali commodities.

 

Frumento

La produzione e il commercio globali sono previsti in aumento per aprile 2024, anche se rimangono al di sotto dei volumi dello scorso anno. In particolare, si stima un aumento di produzione per Unione Europea, Moldavia e Pakistan. Crescono le importazioni di Algeria, Pakistan, UE e Indonesia, mentre calano i volumi importati in diversi paesi del Medio Oriente (Arabia Saudita, Yemen e Giordania) e in Sri Lanka. In crescita anche l’export da Ucraina, Russia, Egitto e Australia; in calo, al contrario, le esportazioni da UE, Argentina e Kazakhstan. In particolare, le esportazioni di frumento da parte dell’Unione Europea sono previste in calo di 2 milioni di tonnellate per l’anno 2023/24, attestandosi su un valore di 34,5 milioni di tonnellate. Il calo è dovuto alla forte competizione esercitata dal grano russo, soprattutto su mercati storici e importanti per l’UE, come quelli del Nord Africa e del Medio Oriente, dove le spedizioni comunitarie sono in calo, per i primi 7 mesi del 2023/24, rispettivamente del 25% e del 60% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Sul fronte argentino, invece, nonostante un calo nella previsione delle esportazioni rispetto al mese scorso, si osserva una ripresa su base annua, con i primi 4 mesi del 2023/24 che, da soli, hanno superato i volumi in uscita del 2022/23, quando le performance sono state condizionate dalla prolungata siccità. In particolare, si osserva una ripresa degli scambi con il Brasile, dove la produzione è stata compromessa dalle piogge di fine stagione alla raccolta, determinando maggiori importazioni di grano argentino sia per effetti di prossimità territoriale che per gli accordi vantaggiosi sottoscritti in ambito Mercosur. Inoltre, cresce anche l’export di grano dall’Argentina verso l’Indonesia, storicamente legata al grano australiano che, tuttavia, ha subito importanti danni a causa dell’effetto di fenomeni meteorologici (El Niño), lasciando spazio al prodotto argentino.

In aumento i consumi globali, guidato soprattutto dalle maggiori richieste dei settori food, industriale e delle sementi, in particolare in India. Prosegue il calo delle scorte, a livelli minimi dal 2015/16.

Rispetto a marzo, si osserva una convergenza delle quote dei principali esportatori globali.  Prosegue la crescita delle quote russe, in aumento di 12$/ton rispetto al mese scorso; in aumento anche le quote UE, che salgono di 13$/ton rispetto a marzo. Calano le quote canadesi, di 9$/ton per effetti di competizione con gli altri esportatori, mentre le quote australiane scendono di 15$/ton. Stabili, invece, le quote statunitensi.

 

Mais

La produzione globale di mais è prevista in calo per febbraio 2024. I cali produttivi in Sud Africa, Argentina, Messico e Moldavia non sono compensati da maggiori raccolti in Unione Europea, Filippine e Serbia. In calo anche il commercio globale, per cui si registrano maggiori esportazioni da parte di Russia ma cali da India, Sud Africa, Zambia e Tanzania. In calo anche il volume delle importazioni, a causa di riduzioni da parte di Unione Europea, Arabia Saudita, Bangladesh e Kenya che non sono compensate dai maggiori import di Messico e Vietnam.

Rispetto a marzo, in crescita i prezzi all’esportazione dei principali esportatori mondiali. Si registra un aumento di 5$/ton per il mais argentino, a causa di un aumento della domanda, e di 11$/ton per il mais brasiliano. In crescita anche i prezzi del prodotto statunitense (+5$/ton) e di quello ucraino, che vede un aumento di 8$/ton. Negative le variazioni tendenziali, con una riduzione, rispetto all’anno precedente, intorno al 30% per tutti questi paesi.

 

 

Semi oleosi

La produzione globale di semi oleosi è prevista in leggero calo per aprile 2024, a causa di riduzioni produttive per quanto riguarda i semi di soia in Sudafrica, non compensate da aumenti produttivi per la soia del Paraguay. Il mercato globale è anch’esso in leggero calo, a causa di una riduzione degli export di soia dagli Stati Uniti e di colza dal Canada, nonostante un aumento delle esportazioni di soia dal Paraguay. In calo le scorte finali, a causa di riduzioni nelle scorte di soia russe e canadesi e nonostante aumenti nelle scorte USA. Cresce il commercio di farine, in linea con aumenti produttivi di farine di girasole e di colza.

Si osserva una tendenza al rialzo dei prezzi all’esportazione della soia per Stati Uniti, Argentina e Brasile; in particolare, si registrano aumenti su base mensile di 11$/ton per la soia USA, di 23$/ton per quella argentina e di 28$/ton per la soia brasiliana, a causa di una prevista riduzione del raccolto in quest’ultimo paese che, tuttavia, rimane il player più competitivo. In contrasto, l’aumento dell’offerta in Stati Uniti e Sud America porta a una riduzione dei prezzi all’esportazione della farina di soia, con cali di 7$/ton per Stati Uniti e Brasile e di 1$/ton per il prodotto argentino.

Salgono invece i prezzi degli olii vegetali; in particolare, il rialzo dell’olio di palma (+103$/ton per il prodotto della Malaysia e +75$/ton per quello dell’Indonesia) guida l’aumento dell’olio di semi di soia brasiliano e argentino (+77$/ton per entrambi) e statunitense (+21$/ton).

 

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