L’ultimo aggiornamento pubblicato dall'USDA (U.S. Department of Agriculture) ad aprile 2025 stima, per la campagna 2024/25, un aumento rispetto allo scorso anno del commercio di semi oleosi e un calo degli scambi di mais e grano.
Di seguito i dettagli delle principali commodities.
Grano
Produzione: Raccolto globale previsto in crescita del +0,7% rispetto allo scorso anno, per un totale di 796,8 milioni di tonnellate, anche se la correzione al ribasso delle prospettive di produzione in Unione Europea e Arabia Saudita porta a un taglio delle stime rispetto al mese scorso.
Consumi: Prevista al rialzo del +0,9% rispetto allo scorso anno la domanda mondiale di grano, stimata intorno alle 805,2 milioni di tonnellate. In confronto allo scorso mese, la revisione al ribasso dei consumi stimati da parte dei settori alimentare, mangimistico e industriale in Cina e India porta a una riduzione della domanda prevista.
Scorte: Scorte finali su livelli inferiori rispetto allo scorso anno (260,7 milioni di tonnellate, -3,1% in confronto alla campagna 2023/24), anche se diversi aggiustamenti su scala globale portano a rivedere al rialzo le stime.
Commercio: In calo le previsioni relative al volume degli scambi, per effetto di minori importazioni da parte di Cina e Turchia e una riduzione dell’export di grano da Russia, Unione Europea e Stati Uniti. In particolare, le stime relative all’Unione Europea prospettano, per la campagna 2024/25, un export di grano complessivo di 27,0 milioni di tonnellate, il minimo dal 2018/19, in conseguenza delle ridotte produzioni in Francia (il maggior produttore ed esportatore UE), che hanno portato a ridurre le vendite estere, e della competizione da parte del prodotto in uscita dalle regioni del Mar Nero. Il volume degli scambi globali è previsto sulle 203,5 milioni di tonnellate, in calo del -9,2% rispetto allo scorso anno. Nell’ultimo mese, le stime sono ulteriormente riviste al ribasso per effetto del taglio delle importazioni previste da parte di Cina, Turchia e Indonesia e del minor export da Australia, Argentina, Russia, Unione Europea e Stati Uniti. In particolare, l’aumento della produzione in importanti paesi importatori, come Cina e Pakistan, ha portato a ridurne la domanda di importazione, mentre si è registrato un calo dei raccolti in alcuni dei principali esportatori, tra cui Unione Europea, Russia e Ucraina.
Prezzi: In leggero calo, rispetto a marzo, il prezzo del prodotto USA, -1$/ton per una quotazione di 251$/ton, e di quello australiano, -2$/ton per un prezzo di 259$/ton. In crescita, invece, le quotazioni del prodotto degli altri principali esportatori: +8$/ton per il grano argentino, che raggiunge i 248$/ton; +7$/ton per il prodotto russo, che sale a 254$/ton; +6$/ton per il grano dell’Unione Europea, quotato a 247$/ton, per effetto della forte domanda da Medio Oriente e Nord Africa.
Mais
Produzione: L’ultima stima prospetta un raccolto globale pari a 1.215,1 milioni di tonnellate, in ribasso del -1,2% rispetto allo scorso anno; in confronto al mese precedente, le ultime proiezioni vedono un taglio delle stime produttive in Moldavia, Cambogia e Kenya, compensate da revisioni al rialzo dei volumi del raccolto in Unione Europea e Tanzania. In generale, si osserva un calo produttivo rispetto alla stagione precedente, con il calo maggiore negli Stati Uniti, il principale esportatore mondiale, così come in Ucraina e, in misura minore, in Argentina. In crescita, al contrario, le produzioni in Cina e in Brasile, con quest’ultimo che tuttavia vede crescere anche la domanda interna rispetto al 2023/24.
Consumo: Prevista in aumento la domanda mondiale di grano, per un totale di 1.241,8 milioni di tonnellate, in rialzo del +1,8% rispetto alla campagna precedente.
Commercio: stime al rialzo per quanto riguarda il commercio mondiale, per effetto di un aumento delle prospettive relative alle esportazioni statunitensi, in grado di compensare il taglio delle uscite previste da Argentina, Turchia e Pakistan. Riguardo le importazioni, si stima un aumento degli acquisti da parte di Messico, Unione Europea e Turchia, in grado di compensare la riduzione degli import stimata per Vietnam, Arabia Saudita e Indonesia. Nonostante le stime al rialzo, il volume del commercio mondiale è previsto in calo del -5,0% rispetto allo scorso anno, per 188,1 milioni di tonnellate scambiate complessivamente.
Scorte: in calo le scorte finali, -8,5% in confronto alla campagna precedente, per un volume di 287,7 milioni di tonnellate.
Prezzi: per i principali esportatori mondiali, lieve crescita per le quote statunitensi, in rialzo rispetto al mese scorso di 1$/ton per un prezzo di 214$/ton (+11% la variazione su base annua), mentre sale di 10$/ton il prezzo del prodotto ucraino, registrato a 240$/ton, del +36% più alto in confronto allo scorso anno. In Sudamerica, stabili le quotazioni del mais argentino, a 219$/ton, +15% su base tendenziale, mentre scende di 3$/ton il prezzo del prodotto brasiliano, a 223$/ton, del +12% maggiore nel confronto con lo scorso anno.

Semi oleosi
Produzione: Produzione globale di semi oleosi prevista sulle 676,6 milioni di tonnellate, in rialzo del +2,9% rispetto allo scorso anno, anche se la riduzione delle stime relative alle produzioni di cotone in Cina e colza e girasole in Europa porta a una correzione al ribasso rispetto al mese precedente. Nel dettaglio, in confronto allo scorso anno si stima una produzione al rialzo di semi di soia, +6,1% per 420,6 milioni di tonnellate complessive, mentre si prospetta un calo del -5,2% su base annua delle produzioni di colza (85,2 milioni di tonnellate) e del -7,1% di semi di girasole (52,0 milioni di tonnellate). In aumento, secondo le stime, anche la produzione di farine, 338,5 milioni di tonnellate totali (+4,7% su base tendenziale) di cui 278,6 milioni di tonnellate di farina di soia (+7,4%). Secondo le prospettive sale, allo stesso modo, la produzione di oli vegetali, per 228,7 milioni di tonnellate complessive stimate che portano a una crescita del +2,7% su base annua, con 78,2 milioni di tonnellate di olio di palma (+2,9%) e 68,7 milioni di tonnellate di olio di soia (+7,5%).
Consumo: Frantumazione di semi oleosi prevista in crescita, per 563,3 milioni di tonnellate complessive che portano a un aumento del +3,7% rispetto alla scorsa stagione, per effetto dell’utilizzo in aumento di soia in Brasile e colza in Cina. Su base annua, si prevede un aumento del +7,3% dell’utilizzo di semi di soia, per 354,8 milioni di tonnellate totali. In crescita anche il consumo previsto di farine (+4,0%, 380,5 milioni di tonnellate) e di oli vegetali (224,7 milioni complessivi, +3,0%), tra i quali si stima una crescita del +8,0% del consumo di olio di soia, per un totale di 67,9 milioni di tonnellate.
Commercio: In crescita il volume delle esportazioni globali complessive di semi oleosi, con 209,0 milioni di tonnellate previste (+1,7%), in particolare per maggiori scambi di semi di soia (182,1 milioni di tonnellate), in grado di compensare i cali di girasole e colza, nonostante le ultime stime rivedano al rialzo le vendite di colza canadese. In aumento anche il commercio di farine di soia (soprattutto per maggiori uscite da Brasile e Argentina) e olio di soia, mentre cala, rispetto allo scorso anno, l’export di olio di palma (44,2 milioni di tonnellate, -0,4%). Scorte finali previste in aumento per i semi oleosi e le farine, mentre si stima una riduzione per quanto riguarda l’olio di palma.
Prezzi: Riguardo la soia, il prodotto brasiliano rimane il più competitivo a livello internazionale, nonostante la domanda in crescita da parte di diversi partner commerciali, principalmente la Cina. Sale la quotazione dell’olio di soia statunitense, così come dell’olio di palma indonesiano e malese, in conseguenza alla riduzione dei volumi esportati.

Per maggiori dettagli, è possibile consultare i report in allegato.