Calo della spesa per effetto dei ribassi
Secondo i dati diffusi da Anacer, l’Associazione Nazionale Cerealisti, i primi due mesi del 2024 hanno registrato un aumento del volume delle importazioni italiane di cereali, semi oleosi e farine proteiche del +10,8%, ossia di 401.000 tonnellate, rispetto allo stesso periodo del 2023. In termini di valore, invece, si osserva un calo del -13,7% in confronto al primo bimestre dello scorso anno, a causa del ribasso delle quotazioni globali.
Per i cereali in granella si registra una crescita del +17,6% in termini di volumi di importazioni (+434.000 tonnellate), ma un calo del -16% in valore; nel dettaglio, crescono di +299.000 tonnellate le importazioni di grano tenero, di +158.000 quelle di mais e di +11.000 quelle di orzo, mentre calano di 31.000 tonnellate gli acquisti di grano duro, che registrano dunque un -7% in termini di volume e un -31% in termini di valore rispetto a gennaio-febbraio 2023.
In calo anche le importazioni di riso, nel complesso tra riso semigreggio, lavorato e rotture di riso, per una riduzione di circa -20.000 tonnellate che corrispondono al -28% rispetto allo scorso anno. In contrazione anche l’import di farine proteiche vegetali (-113.000 tonnellate, corrispondenti al -23%), mentre si registra una crescita su base tendenziale del +8,4% per le farine di semi e frutti oleosi.
Crescono anche, nel complesso, anche le esportazioni del settore, sia in termini di volume (+82.000 tonnellate, corrispondenti al +11,2%) che in termini monetari, con una variazione di 37,8 milioni di euro (+3,9%) rispetto ai primi due mesi dello scorso anno. L’aumento delle esportazioni è trainato dalle paste alimentari, in crescita di +48.000 tonnellate, pari al +15% su base tendenziale, e di +38,4 milioni, +8%, dai prodotti trasformati (+41.000 tonnellate), dalla farina di grano tenero (9.000 tonnellate) e dai mangimi a base di cereali (+7.300 tonnellate). Scendono invece, in confronto al primo bimestre 2023, le esportazioni di cereali in granella, per una variazione pari a -34.000 tonnellate, e di semola di grano duro (-3.800 tonnellate). In crescita invece l’export di riso, del +12,7% per una variazione di +14.600 tonnellate, e di 10,1 milioni di euro in valore, +6,8%.
Gli scambi del settore hanno comportato, nei primi due mesi dell’anno, un saldo valutario netto di -487,5 milioni di euro, in crescita rispetto ai -763,0 milioni dello stesso periodo del 2023, in conseguenza di un esborso di valuta di 1.495,9 milioni di euro e un introito di 1.008,4 milioni di euro.