Lo rileva il rapporto sui consumi e le abitudini delle famiglie di NielsenIQ (NIQ)
Un carrello della spesa più leggero, con meno prodotti, ma con un valore in crescita. Lo rileva l’ultimo rapporto sui consumi e le abitudini delle famiglie di NielsenIQ (NIQ).
Il settore del largo consumo, come riporta un articolo pubblicato da Repubblica.it può vantare un giro d’affari stimato di oltre 90 miliardi di euro, ben 20.000 aziende attive nel panorama produttivo, 330.000 lavoratori presenti nei punti vendita in tutta Italia e 4 miliardi di visite ai negozi con circa 400.000 prodotti acquistati dai clienti.
Dal report di NielsenIQ emerge che nel primo quadrimestre dell’anno è stato registrato un calo dei volumi del 3,9% con un incremento a valore del 10,5%.
Tuttavia, in un contesto di lungo periodo (2017-2022), NIQ segnala che i volumi hanno registrato una crescita di 8 punti con un indice d’inflazione pari al 14,4%. In controtendenza anche le vendite di prodotti del Largo consumo confezionato (Lcc) che segnano dall’inizio dell’anno a fine aprile 2023 una tendenza positiva del 9,9%, con una variazione reale dei prezzi del -0,4% del mix del carrello della spesa.
Romolo De Camillis, direttore retail NIQ Italia, a Repubblica spiega che la prospettiva economica oggi è migliore rispetto a un anno fa, quando la forte inflazione è esplosa.
Nell’attuale scenario, le contromisure al caro vita degli italiani si materializzano nei tempi e nelle scelte di acquisto: più visite ai negozi con carrelli più leggeri sia per acquistare solo l’indispensabile sia per ridurre gli sprechi. Infatti, secondo NIQ, il consumatore italiano ha aumentato del 3,7% la frequenza di acquisto e ridotto del 7,4% il numero di prodotti nel carello. Dinamica ancora più marcata in Spagna, Regno Unito, Francia e Germania. Tuttavia, le famiglie italiane non rinunciano ai consumi fuori casa e lo dimostra il fatto che il comparto horeca da gennaio 2023 ad oggi ha registrato un +15,8%.
Luca De Nard, ad di NIQ Italia, lancia uno sguardo al futuro e sottolinea che si prevede che potranno emergere nuove tematiche fondamentali come la necessità di ridefinire i prezzi dei prodotti oltre che gli assortimenti, in base alle esigenze dei consumatori. “Inoltre, dal punto di vista tecnologico sarà necessario implementare nuovi modelli di supply chain a supporto della filiera, così come prestare attenzione ai mercati emergenti oltre a rimodulare l’offerta di prodotti per la fascia over 60”, conclude.