Aicig, che fino ad oggi ha rappresentato i consorzi di tutela delle dop e igp italiane, cambia nome e diventa Origin Italia. Una decisione presa per allinearsi con una prospettiva sempre più internazionale ed essere in rete con le indicazioni geografiche sotto l’ombrello di Origin Europa, alla cui nascita le realtà consortili hanno contribuito in maniera incisiva.
La nuova veste e il nuovo organismo sono stati presentati al Mipaaft. In quell’occasione il presidente di Aicig, Cesare Baldrighi, ha sottolineato che “occorre essere sempre più uniti per aumentare la conoscenza del valore delle denominazioni e allo stesso tempo sensibilizzare i consumatori su temi di stretta attualità sulla tutela dei prodotti. I Consorzi di Tutela che gestiscono i prodotti DOP, IGP ed STG hanno a più riprese fatto capire di voler fare sistema”.“Se oggi ci rendiamo protagonisti di questo cambiamento – ha continuato Baldrighi – è perché insieme crediamo di poter costruire un confronto sempre più incisivo con le istituzioni sia nazionali che sovranazionali".
Una svolta che si inserisce in un contesto di continua evoluzione: il sistema delle DOP, IGP ed STG italiane detiene il primato nella UE sia come numero di denominazioni, sia come valore e quantità prodotta. Assumendo il nome di Origin Italia, i protagonisti di quel cambio nome hanno voluto rendere evidente il fatto di essere parte del mondo che riunisce i produttori delle Indicazioni Geografiche non solo nell’Unione Europea ma a livello internazionale.
Il primo vicepresidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro ha affermato: "Legare le caratteristiche organolettiche dei prodotti e la loro origine geografica, costruendo a partire da questo filiere tutelate, è una grande conquista dell'Unione europea. Gli italiani, seguiti dagli altri produttori mediterranei, primeggiano nell'applicazione di questo concetto di qualità legato all'unicità, al gusto e al territorio”. De Castro ha anche segnalato alcune cifre, con uno sguardo al futuro: “L’export agroalimentare Made in Italy ha concluso il 2017 con il record di 41 miliardi di euro con un aumento del 7% rispetto all'anno precedente e sono certo che la nuova aggregazione che oggi si costituisce non potrà che aumentare le possibilità di sviluppo dei consorzi, garantendo ai nostri prodotti una tutela se possibile, maggiore di quella ad oggi assicurata".