In aumento le quotazioni per cereali e lattiero-caseari, in calo per zucchero, olii vegetali e carne
Cresce per il terzo mese consecutivo il Food Price Index, l’indice dei prezzi alimentari elaborato dalla FAO, attestandosi su un valore medio di 120,4 punti per il mese di maggio 2024, in crescita del +0,9% rispetto al livello dello scorso aprile e in calo del -3,4% rispetto a maggio 2023.
Il FAO Food Price Index è una misura della variazione mensile dei prezzi internazionali di un paniere di beni alimentari; in particolare, consiste nella media degli indici dei prezzi di cinque gruppi di commodity, pesati per le quote di esportazione di ognuna di esse. I cinque gruppi di commodities sono: cereali, olii vegetali, prodotti lattiero-caseari, carni e zucchero.
Per il mese di maggio 2024, la crescita dell’indice è stata trainata soprattutto dai cereali, il cui indice dei prezzi è cresciuto del +6,3% rispetto ad aprile, a causa soprattutto dell’aumento dei prezzi all’esportazione di grano, mais e riso a livello mondiale, in conseguenza degli effetti di eventi meteorologici estremi e fitopatie sulle produzioni di queste colture nelle Americhe, in Europa e nella regione del Mar Nero.
In aumento anche l’indice dei prezzi dei prodotti lattiero-caseari, che segna un +1,8% rispetto ad aprile, sostenuto dalla crescente domanda in Medio Oriente e Africa settentrionale e dalle aspettative di un crollo di produzione di latte nell’Europa occidentale.
In contrasto, torna a scendere l’indice FAO dei prezzi degli olii vegetali (-2,4% su base congiunturale); in questo caso, gli incrementi dei prezzi di olio di soia, colza e girasole non compensano la contrazione registrata dalle quotazioni di olio di palma, in conseguenza degli aumenti stagionali di produzione e della riduzione della domanda globale.
Battuta d’arresto, seppur contenuta (-0,2% rispetto allo scorso mese), anche per l’indice dei prezzi delle carni, per effetto della riduzione delle quotazioni internazionali di carne avicola e bovina, che non compensano gli aumenti relativi ai prezzi delle carni suina e ovina.
Prosegue, inoltre, il calo dei prezzi dello zucchero, che segna un -7,5% rispetto ad aprile, per effetto delle buone previsioni per la nuova stagione di raccolta in Brasile e per la frenata dei prezzi internazionali del greggio.
Riguardo i cereali, inoltre, FAO pubblica la prima previsione per la stagione 2024/25, secondo la quale si prevede una produzione globale di cereali pari a 2.846 milioni di tonnellate, confermando il valore record registrato nel 2023/24. In relazione ai consumi, si prevede un incremento del +0,5% a livello globale, per un nuovo record di 2.851 milioni di tonnellate, trainato soprattutto dal riso. In crescita anche le stime relative alle scorte mondiali che, per un valore previsto di 897 milioni di tonnellate, dovrebbero superare del +1,5% i livelli iniziali. Per la nuova stagione, si prospetta un calo del listino del grano, mentre aumenti dovrebbero riguardare mais, orzo, sorgo e riso. Infine, secondo le stime FAO si prospetta un calo del -1,3% del volume del commercio mondiale, per un totale di 481 milioni di tonnellate; in questo caso, il dato è determinato da previsioni in calo per i volumi scambiati di mais, a fronte di un aumento relativo al riso.