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FAO, in crescita l’indice dei prezzi alimentari per marzo

FAO, in crescita l’indice dei prezzi alimentari per marzo

In aumento le quotazioni per olii vegetali, prodotti lattiero-caseari e carni, in calo per cereali e zucchero

Torna a crescere dopo sette mesi il Food Price Index, l’indice dei prezzi alimentari elaborato dalla FAO, attestandosi su un valore di 118,3 punti per il mese di marzo 2024, in crescita dell’1,1% rispetto a febbraio e in calo del 7,7% rispetto a marzo 2023.

Il FAO Food Price Index è una misura della variazione mensile dei prezzi internazionale di un paniere di beni alimentari; in particolare, consiste nella media degli indici dei prezzi di cinque gruppi di commodity, pesati per le quote di esportazione di ognuna di esse. I cinque gruppi di commodities sono: cereali, olii vegetali, prodotti lattiero-caseari, carni e zucchero.

Per il mese di marzo 2024, la crescita dell’indice è stata trainata soprattutto dagli olii vegetali, il cui indice dei prezzi è cresciuto dell’8% rispetto a febbraio, grazie soprattutto alla crescita delle quotazioni degli olii di palma, semi di soia, girasole e colza, causate da inferiori produzioni nei paesi del Sudest asiatico. In crescita anche gli indici dei prezzi dei prodotti lattiero-caseari (+2,9% rispetto a febbraio), soprattutto per i formaggi e il burro, e delle carni (+1,7%).

In contrasto, si registra un calo per l’indice dei prezzi dei cereali (-2,6%), guidato soprattutto dal calo dei prezzi globali all’esportazione del frumento, per effetti di competizione tra UE, Russia e USA. Scende anche l’indice dei prezzi dello zucchero, del -5,4% rispetto a febbraio, soprattutto per una revisione al rialzo della produzione 2023/24 delle produzioni in India e per la crescita della produzione in Thailandia.

Riguardo i cereali, inoltre, FAO fissa al rialzo le previsioni per la produzione del 2023/24, a un livello di 2841 tonnellate, con l’aspettativa di maggiori produzioni per mais, riso e frumento (+1%). Aspettative in rialzo anche per il commercio di cereali, con una crescita prevista dell’1,7% rispetto all’anno precedente per un volume globale di 485 milioni di tonnellate, dovuto soprattutto al commercio di cereali da granella, mentre il consumo globale è previsto sulle 2828 tonnellate, in crescita dell’1,3% rispetto al 2022/23. Infine, in crescita anche le scorte finali, previste a 894 milioni di tonnellate, +2,3% rispetto allo scorso anno.

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