In aumento le quotazioni di prodotti lattiero-caseari, cereali, zucchero e oli vegetali, stabili i prezzi della carne
Per il mese di febbraio 2025, il Food Price Index, l’indice dei prezzi alimentari elaborato dalla FAO, registra un valore medio di 127,1 punti, in aumento del +1,6% rispetto al dato rivisto del mese di gennaio e in rialzo, invece, del +8,2% rispetto al dato medio di febbraio 2024.
Il FAO Food Price Index è una misura della variazione mensile dei prezzi internazionali di un paniere di beni alimentari; in particolare, consiste nella media degli indici dei prezzi di cinque gruppi di commodity, pesati per le quote di esportazione di ognuna di esse. I cinque gruppi di commodities sono: cereali, oli vegetali, prodotti lattiero-caseari, carni e zucchero.
Per il mese di febbraio, si registra un’importante inversione di tendenza delle quotazioni dello zucchero, a cui si accompagna l’aumento del prezzo degli altri prodotti, a eccezione delle carni per le quali si osserva, in media, una stabilità dei prezzi.
Nel dettaglio, sale del +4,0%, rispetto allo scorso mese, l’indice dei prezzi dei prodotti lattiero-caseari, grazie alla domanda di importazione in crescita per i principali prodotti, in particolare formaggi e latte scremato in polvere.
Dopo tre mesi di calo tornano a crescere i prezzi dello zucchero, il cui indice guadagna il +6,6% rispetto a gennaio, in conseguenza di uno stimato calo della produzione brasiliana, per effetto delle condizioni meteo avverse, e di quella indiana.
In rialzo, su base mensile, anche le quotazioni degli oli vegetali, +2,0% rispetto a gennaio. In questo caso, l’aumento è dato dalla forte domanda degli oli di palma, di soia e di semi di girasole da parte del settore dei biocarburanti, a fronte di un’offerta asiatica che soffre la limitazione stagionale.
In aumento, del +0,7% su base mensile, anche l’indice dei prezzi dei cereali, su cui agisce soprattutto il rincaro del prezzo del grano, per effetto della riduzione delle scorte in Russia e per le preoccupazioni relative ai raccolti in Europa orientale e in America settentrionale. Salgono anche i prezzi del mais, trainati dalla domanda di esportazione USA.
Sostanzialmente stabile, d’altra parte, l’indice dei prezzi della carne, (-0,1% su base mensile), per via di una riduzione del calo dei prezzi delle carni avicole e suine, a fronte di una stabilità delle quotazioni delle carni ovine e bovine.