Invariate le quotazioni medie dei prodotti lattiero-caseari, in calo i prezzi di cereali e zucchero, salgono le carni e gli oli vegetali
Per il mese di marzo 2025, il Food Price Index, l’indice dei prezzi alimentari elaborato dalla FAO, registra un valore medio di 127,1 punti, stabile rispetto al dato del mese di febbraio e in rialzo, invece, del +6,9% rispetto al dato medio di marzo 2024.
Il FAO Food Price Index è una misura della variazione mensile dei prezzi internazionali di un paniere di beni alimentari; in particolare, consiste nella media degli indici dei prezzi di cinque gruppi di commodity, pesati per le quote di esportazione di ognuna di esse. I cinque gruppi di commodities sono: cereali, oli vegetali, prodotti lattiero-caseari, carni e zucchero.
Per il mese di marzo, si registra una stabilità nella quotazione media dei prodotti lattiero caseari, mentre gli aumenti che hanno interessato le carni e gli oli vegetali compensano i cali dei prezzi dei cereali e dello zucchero.
Nel dettaglio, l’aumento dei prezzi del burro e del latte in polvere sui mercati internazionali ha compensato il calo delle quotazioni dei formaggi, determinando una sostanziale stabilità dell’indice medio dei prezzi dei prodotti lattiero-caseari.
Torna a scendere, d’altra parte, l’indice dei prezzi dei cereali, per una variazione del -2,6% rispetto a febbraio e del -1,1% su base tendenziale, per effetto dell’attenuarsi dei timori relativi ai raccolti di grano nei principali paesi esportatori, così come di mais e sorgo. Scendono anche i prezzi del riso, in virtù di una riduzione della domanda di importazione sul mercato internazionale.
In calo anche i prezzi dello zucchero, il cui indice perde il -1,6% rispetto a febbraio, per effetto di un indebolimento della domanda globale e dell’arrivo delle piogge a sostegno della produzione della canna in Brasile, in grado di compensare gli effetti del taglio delle stime produttive in India.
In rialzo, invece, l’indice dei prezzi degli oli vegetali (+3,7% su base mensile e +23,9% rispetto a marzo 2024), a causa della forte domanda di importazione di oli di palma, soia, colza e semi di girasole.
Infine, in aumento anche l’indice dei prezzi della carne, in rialzo del +0,9% rispetto allo scorso mese e del +2,7% su base annua, soprattutto per in conseguenza dell’aumento del prezzo della carne suina e della tenuta del prezzo delle carni avicole, nonostante i focolai di influenza aviaria in alcuni paesi produttori.