Gli obiettivi di sviluppo sostenibile, fissati dall'Onu per il 2030, sono sconosciuti alla maggioranza dei giovani italiani under 27, il 55% non li conosce affatto e il 28% superficialmente, per 6 su 10 a raggiungerli ci dovranno pensare le generazioni future. Come se non fossero obiettivi che li riguardano direttamente. Se si guarda al concetto di “sostenibilità” la conoscenza è più alta (40%), ma pochi la collegano alla produzione di cibo: solo 1 su 3, tra chi la conosce, pensa che il benessere del Pianeta dipenda anche da cosa mettiamo nel piatto. In questo scenario, una consapevolezza emerge tra i ragazzi: ridurre lo spreco alimentare è il più importante comportamento sostenibile da adottare. Lo pensa il 50% dei ragazzi.
La fotografia è stata scattata dalI'Ipsos che ha condotto un'indagine per Fondazione Barilla, su un campione di 800 giovani tra i 14 e i 27 anni in tutta Italia, per capire cosa sanno di sviluppo sostenibile e del ruolo che gioca il cibo nel loro raggiungimento, presentata al convegno ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) "Salute, Alimentazione e Agricoltura Sostenibile: educare gli adulti di domani" presso il Miur organizzato in occasione del Festival dello Sviluppo Sostenibile in corso in tutta Italia. "C'e' un diffuso interesse al tema trainato dalle preoccupazioni ambientali - spiega Andrea Alemanno responsabile ricerche sulla sostenibilità Ipsos - se però non si tramuta in una vera consapevolezza rischia di rimanere una paura e non determinare un cambiamento di comportamenti concreto".