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Grana Padano, crescono le produzioni, vola l’export

Grana Padano, crescono le produzioni, vola l’export

Sfiora i 2 miliardi il fatturato estero per il 2023

Positivo il bilancio dell’anno 2023 (e non solo) tracciato dal Consorzio di Tutela del Grana Padano DOP, in occasione dell’Assemblea generale tenutasi lo scorso 18 aprile, presso il Centro Fiere di Montichiari (BS), durante la quale sono stati eletti i 27 nuovi membri del Consiglio di amministrazione che, alla prima convocazione, eleggeranno il Presidente e i 10 componenti del comitato di gestione.

Secondo i dati presentati, la produzione totale del 2023 si attesta sulle 5.456.500 forme, in crescita del 4,8% rispetto al 2022. In confronto al 1998, anno di attivazione della DOP, l’incremento è stato del 66,87%, e del 46,11% negli ultimi 20 anni. Su base territoriale, la provincia di Mantova risulta il territorio più performante, con 1.656.325 forme prodotte da 27 caseifici, pari al 30,36% della produzione totale. Al secondo posto la provincia di Brescia, con 1.255.020 forme lavorate in 29 aziende (23% del totale), seguita da Cremona, i cui 9 caseifici hanno prodotto 946.156 forme – il 17,34% delle produzioni del 2023 – confermandosi, con circa 105.000 forme per caseificio, la provincia con la media produttiva più alta.

In riferimento alle vendite in Italia, nel 2023 la categoria “Formaggi duri tipici italiani” è cresciuta, in termini di volume, del +4,8% rispetto al 2022; il Grana Padano DOP, insieme al Trentingrana, si conferma leader della categoria, contando per il 45,2% dei volumi, in leggera crescita rispetto all’anno precedente (+0,4%) ma in netto aumento in termini di valore (+8,8%). Il prezzo medio del Grana Padano DOP cresce del +8,9% rispetto al 2022, raggiungendo un valore di 14,68 €/kg. Inoltre, Grana Padano DOP e Trentingrana detengono la quota di mercato più alta tra i formaggi duri tipici sia nei supermercati (46,7%) sia nei discount (41,5%). Tra le tipologie di prodotto, Grana Padano e Trentingrana in crescita del +6,0% tra le forme, che contano per il 56% del mercato del formaggio, mentre si osserva un miglioramento dello 0,7% tra i pezzi preconfezionati a peso imposto, dell’1,6% nei grattugiati e dell’1% sul segmento scaglie. Calano solo i bocconcini (-0,3%).

Per quanto riguarda l’export, nel 2023 le vendite all’estero hanno assorbito il 48,4% della produzione marchiata, per un totale di 2.482.891 forme, il 6,55% in più rispetto al 2022. Nel dettaglio, l’Europa pesa per l’83% delle esportazioni, con 2.060.484 forme totali (+6,9% su base annua), mentre la Germania rimane il principale destinatario, con 599.448 forme, il 5,53% in più rispetto al 2022. I mercati extra UE28 proseguono l’espansione registrata nel 2022, con un incremento del +5,14% su base annua per un volume complessivo di 607.530 forme, trainato dalle performance del mercato statunitense, in crescita del +11,55% rispetto allo scorso anno.

In questi quattro anni abbiamo continuato a crescere le produzioni, abbiamo performato ottimamente all’estero e in Italia e siamo stati la destinazione più remunerativa al mondo per il latte da silomais” dichiara il Presidente uscente Renato Zaghini che, in particolare, evidenzia come, nel 2023 “il fatturato al consumo estero ha già superato quello italiano: quasi un miliardo e 950 milioni di euro contro il miliardo e 650 milioni di euro in Italia. Quest’anno quindi” sottolinea Zaghini “i consumatori mondiali hanno speso quasi 3,7 miliardi di euro per acquistare Grana Padano, una cifra da capogiro, con un +16% rispetto al 2022”. La soddisfazione per l’andamento delle vendite all’estero è condivisa anche dal Direttore Generale del Consorzio di Tutela, Stefano Berni, secondo il quale “Questo straordinario traguardo raggiunto da Grana Padano rappresenta un segnale incoraggiante per il futuro, perché denota un apprezzamento costante da parte dei consumatori di tutto il mondo e un ottimo rapporto qualità-prezzo del nostro formaggio”.

In vista del futuro, è il Presidente Zaghini a tracciare la strada da seguire: “Per continuare questo trend, sappiamo che lo spazio di crescita è l’export, senza perdere di vista l’Italia che comunque consuma oltre 2,5 milioni di forme. Sappiamo anche” prosegue Zaghini “che dobbiamo assecondare le tendenze e gli orientamenti dei consumatori con la sostenibilità di processo, con il benessere animale e con la salubrità di prodotto”. “Al nuovo corso che emergerà dalle votazioni di oggi competerà proseguire con energia e determinazione il percorso che ci sta dando ragione – ha concluso Zaghini - E verrà fatto con il nuovo Piano Produttivo e con il nuovo Piano Strategico da varare, come primo atto della nuova Governance, al prossimo novembre”.

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