La cooperativa sarda Arborea sbarca in Cina, esportando latte, panna, yogurt e formaggi. Ha appena creato una società di import a Shangai, con capitale italiano al 100%, per facilitare l’ingresso di questi prodotti nel mercato cinese, intercettando in maniera più efficace le esigenze di quei consumatori. Il motivo alla base di questa scelta lo spiega il direttore generale, Alberto Casula: “La Cina vale da sola un quarto di tutta la domanda mondiale. Ed è fra i pochi paesi che cresce”. Mentre in Europa la domanda di latte registra ancora un segno negativo. Per il latte italiano in Cina, spiega Micaela Cappellini, in un articolo uscito su Il Sole 24 ore, questo potrebbe essere un momento d’oro: da un lato continua a imperversare la guerra dei dazi fra Cina e Usa, dall’altro gli eventi climatici che si sono abbattuti sull’Australia hanno di fatto messo fuori gioco la produzione australiana. Quindi a contendersi il mercato cinese restano Europa e nuova Zelanda.
L’idea di arrivare in quella parte di mondo è nata sei anni fa, è stata a lungo coltivata, mentre Arborea sbarcava anche nelle Filippine e nella Corea del Sud. Una volta presa la decisione definitiva, i tempi però sono stati velocissimi, in soli tre mesi sono riusciti a ottenere tutte le licenze necessarie. Per quanto riguarda i canali di vendita in Cina, la rotta è quella dell’online, soprattutto i canali specializzati.
Negli ultimi due anni, la cooperativa che ha 228 soci e produce oltre 200 milioni di litri all’anno, ha rilevato dal gruppo tedesco Livia la spa Trentinalatte e ha acquisito la cooperativa Caplac, con sede in provincia di Lucca. Al momento non ci sono altre acquisizioni all’orizzonte. Ora l’obiettivo sono i mercati esteri. Intanto in Cina sono già sbarcati.