Ben presto arriverà sul mercato un nuovo strumento diagnostico, definito Cybertongue, che ha una duplice funzionalità, consente di individuare rapidamente gli enzimi responsabili del deterioramento del latte e anche la presenza del lattosio: è stato sviluppato dall’agenzia indipendente del governo federale australiano di ricerca scientifica Csiro e da poco dato in licenza alla start up Ppb Technology, che potrà commercializzarlo.
Il dispositivo possiede applicazioni potenzialmente rivoluzionarie non solo per la salute, ma anche per la sicurezza alimentare e il monitoraggio ambientale: utilizza particolari sensori per misurare con precisione specifici componenti del latte e cambia colore quando li rileva. Quei sensori sono poi collegati a un macchinario che può analizzarli.
L'ex ricercatore del CSIRO e fondatore anche della start up Ppb Technology, Stephen Trowell, ha spiegato che la società si concentrerà innanzitutto sul potenziale diagnostico dello strumento nel settore lattiero-caseario, rilevando quindi il lattosio e gli enzimi di deterioramento nel latte.
I metodi diagnostici attuali per individuare il lattosio e altri componenti che possono alterare il latte sono costosi e serve almeno una settimana per avere risultati: i trasformatori, quindi, devono farsi carico della spesa e anche tenere conto di quei tempi. "Usando invece la tecnologia Cybertongue è possibile avere rilievi accurati e quasi in tempo reale, in ogni momento della produzione – ha aggiunto Trowell – Questo permetterà di arrivare prima alla commercializzazione del prodotto, che avrà tutti i certificati di garanzia”.