31 Luglio 2018
Una ricerca finanziata dal Dipartimento federale dell’agricoltura, dal Dairy Australia e dal Victorian Economic Development, Jobs, Transport and Resources Deparment ha scoperto importanti evidenze a supporto dell’utilità della ricerca genomica per selezionare bovini da latte resistenti agli stress climatici.
Gli stress climatici causano ogni anno perdite economiche ingenti agli allevatori in quanto le più comuni razze bovine sono molto sensibili agli effetti del calore e dell’umidità. Quando i valori di temperatura e umidità superano determinate soglie si genera un calo significativo nella produzione di latte, nell’assunzione di cibo e nel tasso di fertilità. Se si pensa poi alle mandrie allevate al pascolo la situazione raggiunge livelli ancora più allarmanti in quanto è molto più difficile fornire ombra e refrigerio quando le vacche sono in mezzo a un pascolo rispetto a quando sono in una stalla. Per questi motivi i ricercatori di Agriculture Victoria hanno lavorato per identificare e allevare bovini da latte tolleranti al calore.
"Volevamo imitare le fluttuazioni giornaliere di temperatura e umidità che si sarebbero verificate durante un evento di calore nel clima temperato", ha detto Josie Garner, membro del gruppo di ricerca di Agricolture Victoria di Ellinbank. "Pertanto, impostiamo la temperatura in un range tra 25 ° C di notte e 33 ° C durante il giorno, con un'umidità relativa del 50-60%".
Il test
Durante l'esperimento di 32 giorni, 24 giovenche che erano state identificate come termo-tolleranti e 24 giovenche che erano state identificate come sensibili al calore sono state esposte al test termico controllato e le loro risposte di produzione, fisiologia e metabolismo sono state misurate. Ciò che è stato scoperto è che le vacche tolleranti al calore selezionate geneticamente hanno mantenuto una maggiore produzione di latte e di cibo durante il test, inoltre la temperatura corporea è stata inferiore di 0,6°C rispetto alle vacche sensibili al calore.
La differenza di produzione di latte è sicuramente correlata alla ridotta assunzione di cibo, ma l’esperimento ha anche dimostrato differenze termoregolatorie tra le vacche tolleranti al calore e quelle sensibili al calore. Le mucche resistenti al calore erano in grado di dissipare il calore in modo più efficiente tramite il raffreddamento evaporativo. Ad esempio, avevano una temperatura superficiale della pelle più alta di 1,7 ° C, che indica una maggiore dissipazione del calore attraverso la superficie della pelle.
Nel complesso questo esperimento ha dimostrato che la selezione genomica per la tolleranza al calore è una strada promettente per aumentare la capacità di resistenza della mandria da latte australiana di fronte alla crescente minaccia dello stress da calore. L’esperimento, benché svolto in Australia potrebbe avere interessanti ripercussioni anche in altre aree del mondo dove l’attività zootecnica trova largo sviluppo come in Europa ed in particolare in Italia.