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L’agritech Halter entra nel club delle startup da un miliardo

L’agritech Halter entra nel club delle startup da un miliardo

Recinzioni virtuali e collari smart per il nuovo manuale d’allevamento
made in Nuova Zelanda.

 
Con un ultimo round di raccolta fondi da 100 milioni di dollari, la startup agritech Halter con sede ad Auckland (Nuova Zelanda), entra ufficialmente nel club delle “aziende unicorno”, termine coniato per le aziende tecnologiche che raggiungono il valore di 1 miliardo di dollari e che si affacciano a mercati internazionali con modelli di business altamente scalabili. 

Con esempi virtuosi come questo, il mondo delle startup agricole mostra come il settore lattiero-caseario stia mostrando segnali di forte vitalità, grazie alla crescente adozione di soluzioni automatizzate per aumentare la produttività.
Questo è particolarmente rilevante in contesti dove la scarsità di manodopera rurale è diventata una questione strutturale. La neozelandese Halter intercetta questa esigenza attraverso un sistema tecnologico integrato composto da collari intelligenti e stazioni di connettività per trasmettere dati in tempo reale dai collari allo smartphone degli allevatori, senza l’uso di copertura cellulare.

Il servizio, disponibile per ora in Stati Uniti, Nuova Zelanda e Australia, permette agli allevatori di bovini da carne e da latte di regolare dal telefonino i perimetri dei pascoli e modificarli in app, gestendo al meglio gli spostamenti della mandria senza l’ausilio di recinzioni fisiche. Il sistema si basa sulla trasmissione di segnali sonori e vibrazioni direttamente al collo dei bovini.
Gli allevatori che utilizzano Halter non hanno bisogno di alzarsi alle 4 del mattino per gestire i capi, costruire recinzioni o analizzare in loco l’animale, fanno tutto questo automaticamente e in modo più proattivo tramite l'app. Nel caso degli allevamenti da latte possono programmare l'arrivo delle mandriealla stalla  per la mungitura, gestire quante mandrie desiderano e assegnare loro esattamente la giusta quantità di foraggio.

Il servizio permette di tenere traccia di tutti i comportamenti della mandria, avendo accesso diretto e tempestivo anche a rilevamenti automatici e accurati del calore. Questo si traduce in un pascolo più efficiente, un impatto ambientale ridotto e una gestione del tempo significativamente migliorata. “Halter consente a piccoli team di gestire efficacemente grandi mandrie” afferma Craig Piggott, fondatore e CEO dell’azienda. “In un periodo in cui le aree rurali soffrono di gravi carenze di personale, la nostra tecnologia aiuta gli allevatori a fare di più con meno risorse.”

Questa Idea è stata sostenuta ampiamente da investitori di primo livello come Bessemer Venture Partners, DCVC, Blackbird, Promus Ventures, Peter Beck di Rocket Lab e Icehouse Ventures.
Ciò riflette una chiara tendenza: il settore lattiero-caseario, a differenza di altri comparti dell’agritech, sta puntando su soluzioni ad alto contenuto tecnologico per incrementare la produttività in un contesto di migliore benessere animale, riducendo costi operativi e carico di lavoro per gli allevatori.

In questo scenario, la digitalizzazione e l’automazione non rappresentano solo un’opportunità di crescita, ma una necessità. Halter ha già avviato collaborazioni con circa 150 allevatori in 18 stati USA, e intende utilizzare i nuovi capitali raccolti per accelerare l’espansione nazionale.
Per gli allevatori questa tecnologia si inserisce perfettamente in una più ampia transizione verso una zootecnia di precisione, dove sostenibilità ambientale, efficienza economica e innovazione vanno di pari passo.

 

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