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Ora si cena anche al supermercato, seduti a tavola

Ora si cena anche al supermercato, seduti a tavola

Dove andare a pranzo o a cena? Niente ristoranti stellati, l'ultima tendenza è mangiare al supermercato. E non si parla di un semplice panino o di piatti già pronti da mangiare altrove, ma di un vero e proprio pasto, da consumare seduti a tavola. Mangiare fra i prodotti da mangiare, insomma. Questa tendenza all'estero ha già preso piede, in Italia si stanno muovendo i primi passi.

La Gdo si sta organizzando in tal senso, ripensando i criteri della “shopping experience” dell’utente-consumatore, per favorire all’interno dei supermercati la nascita e l’affermarsi di aree di “food service”. Possono essere piccoli punti di ristoro, come i wine corner adibiti al consumo di drink o di snack spezza-fame. Ma in alcuni casi anche di veri e propri locali dall’offerta che “dura tutto il giorno” in grado di coprire i diversi momenti della giornata nella loro forma diversificata (prima colazione, pranzo, merenda, aperitivo, cena e dopo, magari con anche l’intrattenimento musicale di qualità).

Il cliente al centro
L'obiettivo è mettere il cliente al centro di un sistema che lo coinvolge in tempo reale e risponde ai suoi bisogni, al suo stile di vita. Non solo per soddisfarli, ma anche per prevenirli in alcuni casi. A cominciare dal cibo. E l' "invito” a cena o a pranzo è appunto un modo per prevenire un suo desiderio, facendolo sentire a proprio agio anche all'interno di un supermercato, vezzeggiandolo e servendogli su un piatto, che sia d'argento o meno poco importa, la sensazione di vivere un'esperienza più unica che rara. Da un lato questa nuova tendenza risponde all’esigenza di dare una scossa all’immobilismo dei consumi, che si sta trasformando, per la prima volta a partire dal 2013, in una contrazione della spesa sostenuta dalle famiglie. E dall’altro, di venire incontro a nuove esigenze di consumo.

In tavola
Da questo punto di vista Eataly di Oscar Farinetti è stato pioniere e antesignano di questa tendenza. Introducendo da subito, per esempio, chioschi, corner bar e i ristoranti tematici sul prodotto all’interno della sua struttura. E prima ancora, forse, è stata l’Ikea, con il suo ristorante all’interno affermatosi a suon di piatti di “polpette svedesi”, le più che famose Köttbullar, gioia e delizia di grandi e piccini. L'obiettivo dichiarato è “aumentare l’indice di gradimento del cliente, i suoi tempi di permanenza in loco e un coinvolgimento che vada oltre la semplice esperienza del fare la spesa”.

Va proprio in questa direzione anche l’ultimo ritrovato di Eataly nell’ex Stazione Ostiense di Roma: si chiama “Terra. La griglia di Eataly”, ovvero, un ristorante da cento coperti con un menù completo che va dall’antipasto al dolce e che tra le sue caratteristiche principali vanta una griglia larga 3 metri, fatta a mano, per cotture a carbone naturale. I prodotti arrivano direttamente dal mercato di Eataly, per una filiera cortissima – meno del km 0 – che va direttamente “dal banco alla tavola”.

Sempre a Roma è stato attuato il progetto “Panieri”, un format di ristorazione realizzato all’interno di un punto vendita Conad. Cuore del progetto? Dal mercato alla tavola. E il cliente al centro. 

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