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Patto per l’export da 1,4 miliardi per rilanciare il Made in Italy

Patto per l’export da 1,4 miliardi per rilanciare il Made in Italy

Firmato ieri alla Farnesina, riassume le risorse straordinarie stanziate dal governo, con cui si rafforzeranno gli strumenti per l’internazionalizzazione delle imprese e si finanzieranno le azioni di promozione

Formazione e informazione, e-commerce, sistema fieristico, promozione integrata, finanza agevolata e comunicazione, con l’avvio di un re – branding nazionale: sei i pilastri, che si traducono in linee di intervento, alla base del nuovo Patto per l’Export, strutturato per rilanciare il Made in Italy nel mondo. Firmato ieri dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio, assieme ad altri sei ministri, fra cui quello dell’Agricoltura, le agenzie governative a supporto delle esportazioni (come Sace, Ice, Simest) e associazioni rappresentative del sistema imprenditoriale, il piano riassume le risorse straordinarie stanziate dal governo per circa 1,4 miliardi di euro, con cui si rafforzeranno gli strumenti per l’internazionalizzazione delle imprese e si finanzieranno le azioni di promozione.

Le risorse
Nel documento presentato si spiega che «316 milioni di euro vanno per il Piano straordinario Made in Italy e per gli altri programmi promozionali dell’Ice (comprensivi di economie derivanti da annualità precedenti); 600 milioni di euro per il rifinanziamento del Fondo 394/81 (al netto dei rientri attesi sul fondo rotativo); fino a 300 milioni di euro per il finanziamento della componente a fondo perduto del Fondo 394/81, fino al 31 dicembre 2020.
Per le attività di promozione integrata e il piano di comunicazione previsti dal Dl “Cura Italia” previsti 82 milioni di euro; altri 30 milioni per un nuovo bando in materia di temporary export manager e digital export manager, a cura del ministero degli Affari esteri e Invitalia. Oltre 8 milioni di euro per attività di promozione delle eccellenze agroalimentari italiane e di contrasto all’Italian sounding, in favore della rete delle Camere di commercio italiane all’estero, a valere sulle annualità del programma “True Italian Taste”. Fino a 200 miliardi di garanzie statali per le imprese italiane attivabili attraverso la Sace, ai quali si aggiunge il potenziamento del sostegno finanziario all’export mediante l’assicurazione degli impegni in favore delle imprese italiane esportatrici da parte di Sace per il 10 per cento e da parte del ministero dell’Economia e delle finanze, per conto dello Stato, per il 90 per cento.

Il rilancio del Made in Italy
"Abbiamo superato il periodo più buio di questa crisi sanitaria: ora il Paese può ripartire, con cautela ma con coraggio. E, finalmente, il motore del Made in Italy, asset strategico per eccellenza dell'economia e della imprenditoria italiane, può tornare a correre", ha sottolineato Di Maio.
In particolare, per quanto riguarda il settore agroalimentare, il ministro dell’Agricoltura, Teresa Bellanova ha descritto il nuovo Patto per l’export come “necessario a tutelare la nostra reputazione e tornare promuovere la qualità, la sicurezza, l’affidabilità del Made in Italy”, per questo sottoscritto con “molta convinzione”. “Nella Cabina di regia, nei gruppi di lavoro e con l'Ice daremo il nostro contributo di idee e di proposte", ha dichiarato Bellanova, parlando anche della necessità di “investire di più e meglio nei rapporti internazionali, anche "dotando le nostre Ambasciate di personale specializzato nel settore agroalimentare".
Bellanova ha evidenziato l'importanza delle esportazioni per la filiera  agroalimentare italiana che nel 2019 ha toccato il record storico di oltre 44 miliardi di euro, e come l'urgenza di intervenire sul canale Horeca, in forte sofferenza a livello globale, sia "una sfida che dobbiamo sapere cogliere e dove si gioca una parte cruciale dei futuro di molti nostri territori".
La comunicazione avrà un ruolo chiave, in particolare per alcuni aspetti. "Abbiamo una storia e una tradizione che parlano da sole e che è nostro compito proiettare nel futuro. Per questo abbiamo fortemente voluto che nel Patto ci fosse un richiamo alla lotta al falso e all'Italian sounding, piaghe che sono un vero e proprio furto di identità e che solo per l'agroalimentare pesano per 100 miliardi di euro. Su questo dovremo fare campagne di comunicazione”, ha concluso il ministro dell’Agricoltura.

 

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