Da aprile scorso è diventata obbligatoria la prescrizione digitale dei farmaci veterinari con la cosiddetta REV (ricetta elettronica veterinaria). Per il ministero della Salute, al netto di qualche criticità il bilancio è positivo, ma ci sono ancora alcuni aspetti da migliorare. Nel numero 3 di Animal Health viene fatta un’analisi di quanto successo in questi primi 6 mesi. L’analisi svolta parte dalla consultazione online dei dati del Sistema informativo nazionale della farmacosorveglianza, insieme a quelli presenti in Vetinfo (il portale dei sistemi informativi veterinari) e nella Banca dati centrale della tracciabilità del farmaco veterinario.
I numeri
I dati presenti nel sistema dal 2015 (compresi quindi anche quelli della fase sperimentale e dei primi mesi del 2019) mostrano che al 21 ottobre risultano “compilate” quasi 4,4 milioni di ricette elettroniche veterinarie, mentre il numero di ricette “dispensate” si ferma poco sopra quota 3 milioni. Questo perché sono incluse sia le ricette emesse ma anche quelle annullate (emesse e poi cancellate del veterinario), ricette in stato iniziale (compilate, ma mai emesse), ricette scadute prima che l’allevatore andasse in farmacia e quindi alcune duplicazioni. Tuttavia, considerando quelle effettivamente emesse, esiste un disallineamento di circa 800mila ricette rispetto a quelle poi evase. Ma c’è da dire che essendo in una fase iniziale, esiste sicuramente un periodo di adattamento. Infatti come sostiene il Direttore generale della Sanità animale e farmaci veterinari del MInistero della Salute, Silvio Borrello, “il numero percentuale di ricette evase sta crescendo col passare dei mesi”.
Il percorso
I numeri, comunque, non sono tutto. Un bilancio dei primi sei mesi di Rev obbligatoria deve tenere conto del percorso che questa innovazione ha compiuto, delle criticità superate e ancora aperte, delle opportunità che questo strumento offre a chi programma e governa la politica sanitarie (basti pensare al governo dell’uso dei farmaci e alla riduzione del fenomeno dell’antibiotico-resistenza), del modo in cui la Rev è stata accolta nella quotidianità di tutti gli attori e professionisti coinvolti. “I grandi cambiamenti, come l’adozione della ricetta veterinaria elettronica, richiedono sempre tempo, pazienza e soprattutto la collaborazione di tutti. Partendo da questo presupposto mi sento di dire che il bilancio dei primi sei mesi di utilizzo della prescrizione digitale per gli animali è senz’altro positivo”, commenta Borrello, ricordando che “nonostante la fase sperimentale sia stata molto lunga, quasi quattro anni tra luglio 2015 e marzo 2019, indubbiamente ci sono state alcune difficoltà iniziali, dovute al naturale rodaggio su scala nazionale e alle molteplici peculiarità del provvedimento.