L'UE si colloca tra i primi posti nel mondo per la produzione e l'eccellenza scientifica; sono europee, ad esempio, il 25% delle pubblicazioni scientifiche sul clima più citate a livello mondiale e il 27% di quelle nel settore della bioeconomia. Anche per quanto riguarda le domande di brevetto in questi due settori l'UE è all'avanguardia, con il 24 % nel settore del clima e il 25% in quello della bioeconomia. Sono alcuni dei risultati conseguiti dall'UE nella scienza, nella ricerca e nell'innovazione, messi nero su bianco nell’ultima Relazione in materia pubblicata dalla Commissione, documento che analizza le prestazioni dell’Europa nello scenario mondiale e che contiene anche una serie di raccomandazioni strategiche a sostegno delle popolazioni, del pianeta e della prosperità, che ruotano attorno a tre concetti chiave: R&I per uno spazio sicuro e giusto per l'umanità; R&I per una leadership mondiale; R&I per un impatto economico e sociale.
Tutte assieme, sottolinea la Commissione, preparano la strada ad attività di R&I i cui risultati permetteranno di conseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile e di integrarli nelle politiche e nelle iniziative dell'UE che contribuiranno a creare un'Europa equa, a impatto climatico zero e digitale, rafforzando al contempo la competitività delle imprese e delle regioni europee
Fra le raccomandazioni, viene sottolineato che occorrono maggiori sforzi per trasformare i risultati della ricerca in soluzioni commercializzabili e sostenibili nonché per creare uno Spazio europeo della ricerca forte e per aumentare l'efficacia dei sistemi pubblici di ricerca. Inoltre, poiché la digitalizzazione sta trasformando le attività di R&I, un giusto mix di politiche dovrebbe promuovere le tecnologie a contenuto estremamente avanzato e le competenze digitali dei ricercatori, oltre a favorire la scienza aperta e garantire investimenti sufficienti in infrastrutture di dati di elevata qualità. Horizon Europe, il prossimo programma quadro di ricerca e innovazione dell'UE, sarà un elemento fondamentale per rafforzare e orientare le attività di R&I attraverso il suo approccio incentrato sulle missioni e i partenariati europei.
Viene sottolineata la necessità che ricerca e innovazione (R&I) sostengano una crescita sostenibile e inclusiva delle imprese, delle regioni e dei paesi, assicurando che nessuno sia lasciato indietro negli sforzi volti a rafforzare i sistemi di innovazione, in particolare nelle regioni meno sviluppate. La relazione evidenzia inoltre l'importanza di garantire che, alla luce delle nuove rivoluzioni tecnologiche, gli europei possiedano le giuste competenze, nonché il ruolo significativo delle politiche in materia di R&I nel rafforzare la produttività delle imprese con conseguente creazione di valore e di posti di lavoro in modo sostenibile.
Mariya Gabriel, Commissaria responsabile per l'Innovazione, la ricerca, la cultura, l'istruzione e i giovani, ha dichiarato: "La ricerca e l'innovazione sono al centro della risposta alla crisi senza precedenti che stiamo affrontando e possono contribuire in modo significativo alla ripresa economica. La relazione 2020 sui risultati conseguiti dall'UE nella scienza, nella ricerca e nell'innovazione evidenzia la centralità della ricerca e dell'innovazione per realizzare la transizione ecologica e digitale di cui l'Europa ha bisogno".
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