Fra gli scaffali dei supermercati sempre più spesso si trovano linee di prodotti che certificano il benessere degli animali. Un tema di stretta attualità, quello del benessere animale, non solo per i consumatori, ma anche per gli allevatori. A tal punto che in Svizzera l’argomento è stato oggetto di un referendum dedicato, con cui si si è proposto di introdurre speciali sovvenzioni per i proprietari di bestiame che avessero rinunciato alla «decornazione». L’iniziativa popolare "per la dignità degli animali da reddito agricoli (chiamata anche iniziativa “per le vacche con le corna”) è stata respinta da più della metà degli svizzeri andati alle urne.
Il referendum è stato promosso da un esponente della Svizzera rurale e tradizionale, un allevatore del Giura bernese, Armin Capaul, che si è mosso da solo con la raccolta di firme, utilizzando i risparmi della sua pensione, prima di ottenere l'appoggio di gruppi ambientalisti.
Il dibattito elettorale è stato molto acceso, segno che l’argomento fa comunque discutere: si è parlato degli animali, ma anche dei costi del programma. Se i veterani si sono schierati per il no, gli allevatori erano divisi. Il governo svizzero, che già versa contributi per incoraggiare il pascolo all'aperto e la libertà di movimento nelle stalle, consigliava comunque di bocciare il referendum, così come il Parlamento. Entrambi hanno motivato la loro decisione spiegando che l’iniziativa sarebbe risultata più dannosa che utile per il benessere degli animali.
Leggi anche:
In Svizzera riflettori accesi sul benessere animale